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AI e ritardi nello sviluppo, il dottor ChatGPT scivola ancora

robot dottore AI

Nuovo scivolone dell’AI alle prese con la pediatria. Dopo la recente bocciatura incassata dallo strumento di intelligenza artificiale nel diagnosticare alcune malattie dei bambini, un altro lavoro mette in luce ancora una volta il ‘tallone d’Achille’ del ‘dottor ChatGPT-4’. Il sistema, infatti, è risultato meno abile dei dottori in carne e ossa nell’intercettare correttamente i possibili segnali di ritardo nello sviluppo, come spiegano gli autori dal Meeting 2024 delle Pediatric Academic Societies (PAS), in corso a Toronto (Canada).

AI e malattie pediatriche, lo scivolone di ChatGPT

Il nuovo studio

Insomma, su questo fronte l’AI ha ancora molti progressi da fare: il sistema, infatti, ha mostrato una preoccupazione inferiore rispetto ai medici veri nel 36% dei potenziali ritardi dello sviluppo. Non solo, i ricercatori hanno scoperto che ChatGPT giungeva a conclusioni diverse rispetto ai pediatri nel 41% dei casi (e ad avere ragione, ancora una volta, sono stati più spesso i dottori). Lo studio ha esaminato 108 segnali di preoccupazione relativi ai bambini under cinque anni.

Dottor ChatGPT, mio figlio è normale?

Obiettivo del lavoro, capire in che modo ChatGPT rispondesse alle preoccupazioni dei genitori sullo sviluppo del loro bambino (normale o anomalo) e confrontare il ‘responso’ della macchina con la diagnosi di un pediatra.

Ebbene, ChatGPT raramente classificava un caso come anomalo. Insomma, lo strumento non è (ancora?) pronto ad essere una fonte affidabile nel caso dei modelli comportamentali dei bambini. E le sue rassicurazioni andrebbero ‘prese con le pinze’.

Dalla teoria al camice bianco

Insomma, nonostante la capacità di ‘leggere’ grandi moli di dati, “gli strumenti di intelligenza artificiale come ChatGPT possono fornire informazioni accurate ai genitori riguardo allo sviluppo del loro bambino, ma non si comportano ancora come medici”, ha affermato Joseph G. Barile, BA, assistente di ricerca presso il Cohen Children’s Medical Center e autore del lavoro. Secondo il ricercatore “questo studio rivela come i pediatri possano essere più efficaci di ChatGPT quando si tratta di definire alcuni ritardi dello sviluppo come ‘anomali'”.

La performance

In dettaglio, ChatGPT ha mostrato una preoccupazione maggiore rispetto ai medici solo nel 5% dei casi, mentre i pediatri hanno identificato circa il 30% in più di potenziali ritardi nello sviluppo rispetto all’AI. Ancora una volta queste ricerche, oltre a ‘fotografare’ la maturità dell’AI in medicina, sembrano evidenziare come il bimbo non sia (e non vada mai considerato) un adulto in miniatura. Il dottor CharGPT farebbe bene a tenerlo a mente.

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