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Ex Ilva, il Tribunale di Milano dichiara lo stato di insolvenza

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Il Tribunale fallimentare di Milano ha emesso una dichiarazione di insolvenza per le Acciaierie d’Italia, ex Ilva, su richiesta di Invitalia e del commissario straordinario Giancarlo Quaranta. Questa decisione mette in evidenza una grave mancanza di liquidità di cassa che potrebbe mettere a rischio la sopravvivenza dell’azienda.

Il procuratore aggiunto Laura Pedio ha avviato un fascicolo sul caso ex Ilva, senza ipotesi di reato né indagati al momento, ma che potrebbe portare a un’indagine per bancarotta. Le richieste di un concordato “in bianco” da parte di AdI e ArcelorMittal sono state respinte, poiché è già stata avviata una procedura di amministrazione straordinaria, escludendo così ulteriori strumenti di protezione del patrimonio.

La dichiarazione di insolvenza permette l’avvio del commissariamento e potrebbe innescare un’indagine sulla gestione e i conti dell’ex Ilva. Inoltre, consente la concessione di prestiti statali fino a un massimo di 320 milioni di euro per il 2024, come previsto dal decreto ex Ilva.

La commissione Industria del Senato ha votato sugli emendamenti al decreto, approvando misure a sostegno dell’indotto di Acciaierie d’Italia. Il testo andrà in Aula il 5 marzo, dopo che sono state accolte richieste provenienti dall’indotto per rivedere i parametri di accesso al Fondo di garanzia e utilizzare avanzi di amministrazione per sostenere le imprese della filiera.

Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha commentato che le proposte emendative recepiscono le richieste dell’indotto e riflettono un periodo di confronto e ascolto delle esigenze del settore. Urso ha annunciato una visita agli impianti in Liguria e Piemonte per la prossima settimana, confermando l’impegno del governo nel sostenere l’industria siderurgica italiana.

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