Dal decreto Irpef, che torna in Consiglio dei Ministri dopo il parere delle Commissioni parlamentari, sono emerse importanti modifiche riguardanti il taglio delle detrazioni per le donazioni a organizzazioni non-profit, enti del terzo settore e partiti politici. Il governo sembra aver accolto alcune indicazioni provenienti dalle Camere, apportando modifiche significative alla proposta iniziale.
In particolare, nella norma che prevedeva un taglio lineare di 260 euro sulle detrazioni per i redditi superiori a 50.000 euro, è stata eliminata la previsione di riduzione delle detrazioni per le erogazioni liberali a favore di onlus, iniziative umanitarie, religiose o laiche, dei partiti politici e degli enti del terzo settore. Questo rappresenta una svolta importante, poiché il taglio delle detrazioni avrebbe potuto impattare negativamente sul sostegno finanziario a organizzazioni benefiche e associazioni di vario genere.
Oltre a questa modifica, la nuova versione del decreto stabilisce che gli enti locali che non riusciranno ad adeguare le addizionali fiscali ai nuovi scaglioni entro il 15 aprile 2024 avranno una proroga. Per l’anno successivo, potranno ancora utilizzare le vecchie aliquote, dando più tempo agli enti locali per adeguarsi alle nuove disposizioni fiscali.
L’articolo riveduto tiene conto dell’intesa raggiunta in Conferenza Stato-Regioni e prevede che, nel caso in cui le Regioni e le Province autonome non approvino entro il 15 aprile 2024 una legge che modifichi gli scaglioni e le aliquote, per il solo anno 2024 le addizionali regionali continueranno ad applicarsi sulla base degli scaglioni e delle aliquote vigenti nel 2023. Lo stesso principio si applica all’addizionale comunale, dando ai Comuni il tempo necessario per conformarsi alla nuova articolazione dell’Irpef a tre aliquote.
È evidente che il governo ha recepito alcune delle preoccupazioni emerse durante il dibattito parlamentare, cercando un equilibrio tra le esigenze di riduzione del costo fiscale e la salvaguardia del sostegno alle organizzazioni benefiche e al terzo settore. La versione finale del decreto Irpef sarà presentata al Consiglio dei Ministri e rappresenterà un passo significativo verso la definizione di nuove regole fiscali in Italia.