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Senza Venezia non esiste l’Italia

Venezia e i veneziani convivono da sempre con le maree. Fenomeni naturali che nel corso della storia hanno spesso provocato disagi per molti giorni all’anno e, in casi eccezionali, hanno contribuito a provocare, assieme a pioggia, bacino scolante e vento di scirocco, alluvioni devastanti per la città. Per questo, negli ultimi decenni del secolo scorso, sono state avviate prima la progettazione e poi la realizzazione del MOSE, un’opera ingegneristica all’avanguardia capace di salvaguardare Venezia dalle maree dannose, ridurre al minimo l’impatto ambientale e non danneggiare le attività economiche e portuali lagunari. Purtroppo, la storia del MOSE non è stata sempre accompagnata da successi ma anche da scetticismo, aperta ostilità di molti, pregiudizi ideologici, ritardi procedurali e lungaggini burocratiche. Senza contare la macchia più grave: un articolato sistema di corruzione, che ha coinvolto proprio coloro avrebbero dovuto garantire trasparenza, velocità e corretta gestione delle risorse pubbliche. Condotte vergognose che hanno sottratto enormi quantità di denaro pubblico destinate all’opera, rallentando di molti anni la realizzazione del MOSE e gettando un’ombra sull’efficacia e sulla possibilità di successo. Ma lo Stato ha saputo reagire e dobbiamo ringraziare la magistratura e la Guardia di Finanza per aver ripristinato la legalità e aver consentito che la costruzione di un’opera così importante per Venezia potesse proseguire. Dunque, seppure in ritardo, il grande obiettivo di salvare Venezia dalle alte maree e garantire ai veneziani la possibilità di vivere il presente con ritrovata serenità e guardare il futuro con grande ottimismo è stato raggiunto.

La salvaguardia di Venezia e della sua laguna è un interesse nazionale primario. La salvezza di una città unica e irripetibile come la Serenissima è stata ed è la prova che, quando la Nazione persegue compatta un obiettivo senza dividersi in posizioni ideologiche, si dimostra capace di superare qualsiasi sfida. Anche la più difficile e la più ardua da affrontare. Come poteva essere quella di difendere Venezia, città che vive in simbiosi con l’acqua, da forze naturali possenti, esacerbate da fenomeni climatici talvolta imprevedibili. Con il MOSE l’Italia ha dimostrato che nessun obiettivo è troppo ambizioso. Abbiamo messo al sicuro uno dei suoi tesori più preziosi e realizzato un’opera in grado di tutelare un patrimonio di straordinario valore materiale e immateriale, sviluppato in un ambiente fragile nel corso di un millennio di storia.

La storia del MOSE è un grande insegnamento per il futuro perché ci ricorda una delle tante virtù del nostro popolo. Più l’obiettivo è ambizioso, più gli italiani sanno trovare percorsi innovativi per raggiungerlo. Non si tratta solo di intuizioni o di colpi di genio, che pure non mancano, ma della capacità di individuare soluzioni con lo spirito dell’esploratore. È quasi banale riferirsi a Marco Polo quando si parla di Venezia, ma non dobbiamo dimenticare che il suo viaggio e le sue scoperte sono state resi possibili da quanti prima di lui avevano costruito, con l’esperienza, relazioni solide e straordinarie mappe, piene di racconti sui pericoli evitati. Sul viaggio di Marco molti altri hanno costruito i propri, che compongono il cammino eccezionale di Venezia. La storia della salvaguardia della città è una storia di perseveranza, tenacia e determinazione. È la storia di chi non si arrende alle difficoltà, di chi non si fa prendere dalla stanchezza o dallo sconforto e di chi sa che bisogna sempre essere all’erta per difendere le conquiste ottenute. È l’approccio che questo Governo ha avuto quando si è trattato di impedire che Venezia fosse inclusa nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO in pericolo.

Una manovra anti-italiana che avrebbe arrecato un danno irreparabile alla città lagunare e all’Italia intera e che siamo riusciti a sventare grazie ad un grande lavoro di squadra tra il Ministero della Cultura, il Ministero degli Esteri, la Regione Veneto, il Comune di Venezia e le Istituzioni che compongono il Comitato di Pilotaggio. Venezia è unica. Non è solo un insieme di gioielli d’arte, un libro di storia millenaria, un luogo dove antico e moderno si incrociano e si fondono. È, anche e soprattutto, meravigliosa umanità.

I veneziani sono custodi di un’identità, di una tradizione e di una cultura che non possono essere disperse. Questa è la sfida, ambiziosa, che ora abbiamo davanti: difendere un popolo che da secoli vive nella laguna e mettere i veneziani nelle condizioni di poter continuare a vivere, studiare, lavorare e crearsi un futuro nella città storica. Perché senza veneziani non esiste Venezia. E senza Venezia non esiste l’Italia.

Per leggere integralmente lo speciale Mose, Ingegno Italiano clicca QUI

*Giorgia Meloni dal 22 ottobre 2022 è la prima donna a ricoprire il ruolo di Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana. È la Presidente del partito Fratelli d’Italia e del partito dei Conservatori e dei Riformisti Europei.

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