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Progettare città del futuro, il ruolo dell’impresa

Da sempre l’architettura si presenta come la sintesi di molteplici fattori, che richiede una strategia capace di rinnovarsi e adattarsi continuamente attraverso una dinamica sinergica basata su stimoli, dialogo, condivisione fra i diversi attori del settore delle costruzioni, protagonisti, oggi, di una nuova stagione di progettualità.

Oggi occorre ripensare i modelli di collaborazione fra le varie realtà e identificare nel “fenomeno progetto” un insieme di opportunità di crescita e di reciproco sviluppo per le imprese. Modelli basati su strumenti come l’appalto integrato che permette di gestire in maniera efficiente e rapida la realizzazione di opere complesse, ma il cui ricorso deve essere sempre basato sul criterio di elevati standard di qualità, soprattutto in una visione a lungo termine, che oggi ispira la progettualità del Pnrr. Il Pnrr è una grande opportunità per sperimentare e plasmare il mondo dell’architettura, in un percorso migliorativo che investe anche i modelli di collaborazione e che ci spinge, già oggi, a guardare oltre il 2026. Le sfide della digitalizzazione, della transizione energetica, della rigenerazione e trasformazione delle nostre città vanno oltre il Piano nazionale di ripresa e resilienza.

Per queste sfide è previsto il sostegno di diversi fondi strutturali, che richiedono capacità di programmazione e di attuazione. Dai Fondi strutturali europei 2021-2027 al Fondo sviluppo e coesione, dalle risorse ordinarie iscritte nel bilancio dello Stato alle risorse destinate alla direttiva Green. In generale, fra Pnrr, fondi nazionali ed europei e altri stanziamenti, nei prossimi 15 anni l’Italia avrà a disposizione circa 230 miliardi di euro per il settore delle costruzioni.
Il quadro normativo si presenta, oggi più che mai, come un terreno cruciale in cui la ridefinizione del Codice degli appalti diventa percorso imprescindibile per garantire rapidità di esecuzione, chiarezza ed efficienza nei rapporti fra pubblica amministrazione e imprese: un elemento quindi fondamentale per la realizzazione dei progetti a lungo attesi dalle nostre città.

La revisione prezzi accolta nel Codice, che permette di garantire equilibrio contrattuale, è un primo passo in avanti perché tiene conto delle dinamiche inflazionistiche del mercato, fino a oggi un fardello per le imprese. Diversamente, non convince il fatto che il 96% degli appalti potrebbe essere affidato solo a imprese invitate a partecipare alla gara, contro il principio di concorrenza.

Il vasto e complesso ecosistema delle costruzioni, composto da attori diversi, può oggi avviare un dialogo che punta
a creare nuovi fabbisogni e ad anticipare le necessità delle trasformazioni delle città. Privati e settore dell’edilizia svolgono, e possono svolgere, attraverso l’innovazione, un ruolo sempre più importante per rendere concreta una nuova visione dei centri urbani.

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Paideia

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