Sostenersi reciprocamente. Come sorelle, come amiche, come donne. Potrebbe essere riassunto così l’intento del premio ‘Women in Cinema Award’: il riconoscimento dedicato al talento delle donne curato e prodotto da Claudia Conte, conduttrice e attivista per i diritti umani. “Non sono una femminista che chiede le quote rosa”, ha spiegato Conte a Fortune Italia. “Credo nel merito che è universale. Le donne che arrivano a ricoprire ruoli apicali ci riescono perché possiedono le competenze giuste”.
La cerimonia di consegna del premio, giunto alla sua settima edizione, si è svolta nell’ambito della Mostra Internazionale D’arte cinematografica di Venezia, con il patrocinio del Ministero della Cultura. Conte in abito lungo rosso, colore simbolo della lotta alla violenza sulle donne, anche alla luce dell’ennesimo episodio di violenza di genere accaduto a Roma, ha voluto dedicare il premio a tutte le vittime di femminicidio: “Siamo davanti a una vera emergenza ed è importante mantenere i riflettori accesi”.

All’hotel Excelsior del lido erano presenti anche il prefetto Francesco Messina e il prefetto Licia Messina. “La politica, le istituzioni le sentiamo”, ha detto Conte. “Ora c’è il nuovo Ddl Femminicidio che punta a velocizzare tutto ciò che riguarda la tutela della donna: è importante. Troppo spesso nel momento in cui si denuncia c’è un problema di lentezza dell’apparato giudiziario. Con il Ddl si evita che i cosiddetti reati spia possano degenerare in episodi più gravi”.
Violenza di genere, in Italia viene uccisa una donna ogni tre giorni
“Tutto parte da una disparità di genere che c’è sempre stata e che per questo fa fatica ad essere sradicata”, esordisce Conte. Una disparità che ha origini antiche e che naturalmente non è un problema soltanto italiano.
“La lotta delle donne è iniziata da tempo. Con l’Art.3 della Costituzione, che sostiene l’uguaglianza sostanziale e formale, le donne si sono viste riconoscere i pari diritti rispetto agli uomini. Sono passati 70 anni e il processo di emancipazione femminile è ancora in corso. Ma nonostante si siano compiuti grandi passi in avanti, proprio perché 70 anni sono di fatto pochissimi, molti uomini non si sono adattati al cambiamento del ruolo sociale delle donne. E talvolta questa non comprensione può sfociare in violenza”.
Una violenza declinata in tutte le sue sfaccettature: fisica, verbale, sessuale. In Italia, dati Istat, il 31,5% delle 16-70enni ha subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza. E come emerge dal rapporto sulle donne vittime di violenza curato dalla Direzione centrale della polizia criminale a marzo 2023, una donna ogni tre giorni viene uccisa.
“Sono numeri impressionanti. Certamente è un problema culturale. Per questo occorre formare fin da giovanissimi, rafforzando il sistema educativo”.
Le donne premiate
Il fatto che il cinema possa contribuire all’opera di sensibilizzazione contro la violenza di genere e valorizzare il talento delle donne, per Conte è “essenziale”. Del resto, in questi giorni Venezia è sulla bocca di tutti.

“In questa occasione abbiamo premiato non solo attrici come Monica Guerritore, che ha annunciato le riprese di un nuovo film su Anna Magnani, registe come il premio Oscar Jane Campion (nella foto in evidenza con Claudia Conte), ma anche donne che si sono affermate nel mondo dell’imprenditoria come Chiara Sbarigia, la prima donna presidente di Cinecittà e di APA. E una donna nel mondo delle materie STEM: Ilaria Capua, virologa di fama internazionale premiata da un’altra imprenditrice nel mondo scientifico che è Patrizia Angellotti”.
Un segnale importante per creare dei ‘role model’ femminili che possano incentivare e ispirare le giovani donne. “Lo ripeto”, sottolinea Conte. “Io stessa non ricoprirei mai un ruolo solo perché donna. Se raggiungi un obiettivo è perché sei brava”.