La sociologia e l’analisi dei fenomeni umani hanno perso oggi una delle menti più brillanti: Francesco Alberoni, sociologo, accademico e scrittore di fama internazionale, è deceduto all’età di 93 anni a Milano. La sua eredità di studi e riflessioni sulla società, l’amore e la comunicazione di massa rimarrà un pilastro fondamentale nel campo delle scienze sociali.
Nato il 31 dicembre 1929 a Piacenza, Alberoni ha intrapreso un percorso di studi eclettico, laureandosi in Medicina a Pavia. Tuttavia, il suo interesse si è presto spostato verso la psichiatria, la psicologia e successivamente verso la sociologia. Dopo aver completato gli studi, Alberoni ha iniziato una carriera accademica che lo ha portato a diventare docente di Sociologia presso l’Università Cattolica di Milano nel 1964.
L’opera che gli ha conferito fama internazionale è stata “Innamoramento e Amore”, pubblicata per la prima volta nel 1979. Questo saggio, tradotto in oltre 25 lingue, ha analizzato e raccontato l’innamoramento come un processo in cui due individui si ribellano ai legami precedenti per creare una nuova comunità attraverso l’entusiasmo di uno “stato nascente”. Questo lavoro lo ha catapultato nell’olimpo degli studiosi e gli ha conferito uno status di star internazionale.
La sua carriera non si è limitata alla sfera accademica. Nel corso degli anni, Alberoni ha ricoperto ruoli di rilievo, tra cui il rettorato dell’Università di Trento tra il 1968 e il 1970, e la docenza presso l’Università di Catania e l’Università Statale di Milano. Nel 1997 è stato tra i fondatori dello IULM di Milano e ne è stato il primo rettore fino al 2001. Ha anche fatto parte del consiglio di amministrazione della Rai dal 2002 al 2005 e ha ricoperto il ruolo di presidente del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma dal 2002 al 2012.
Le sue opere hanno spaziato su una vasta gamma di argomenti. Oltre all’analisi dei movimenti collettivi, Alberoni si è interessato alle comunicazioni di massa, al consumismo, ai fenomeni migratori e alla partecipazione politica. Ha toccato temi come l’erotismo, il sesso, l’amore e l’ottimismo, approfondendo aspetti profondi dell’esperienza umana.
Parallelamente alla sua carriera accademica, Alberoni è stato un influente editorialista per il Corriere della Sera. La sua rubrica “Pubblico e Privato”, pubblicata ogni lunedì in prima pagina dal 1982 al 2011, è diventata un libro che ha contribuito a diffondere ulteriormente le sue idee.
La sua eredità vivrà attraverso le sue numerose opere e attraverso le menti che ha influenzato nel corso degli anni. Francesco Alberoni ha dimostrato che la sociologia può essere una finestra per comprendere le complesse dinamiche delle relazioni umane, e il suo contributo rimarrà per sempre una fonte di ispirazione per le future generazioni di studiosi e pensatori.