“Marina Berlusconi, Presidente del CdA, e Pier Silvio Berlusconi, Barbara Berlusconi e Luigi Berlusconi, amministratori, ricevuta lettura delle volontà testamentarie del padre Silvio Berlusconi, informano che da esse risulta che nessun soggetto deterrà il controllo solitario indiretto su Fininvest SpA, precedentemente esercitato dal padre stesso”. La nota di oggi di Fininvest, giorno successivo all’apertura del testamento affidato da Silvio Berlusconi al notaio Arrigo Roveda, conferma quanto si pensava all’inizio: l’ex premier non ha affidato il suo impero (che passa da quel 61% di Fininvest precedentemente nelle sue mani e ripartito con il testamento) a una sola persona, e alle aziende viene garantita continuità operativa.
Ma l’equilibrio di forze tra i due rami della famiglia si sposta di fatto sul primo, quello di Marina e Pier Silvio, che insieme avranno il controllo della chiave di volta del regno Berlusconi, Fininvest, che possiede quote di Mfe (ex Mediaset, con il 50% dei diritti di voto) e Mediolanum (30%), oltre a Mondadori (53%).
La continuità operativa
I due figli maggiori avevano già un ruolo fondamentale, per cui la continuità operativa c’è: Marina è presidente di Fininvest e Ad di Mondadori, e siede nel Cda di Mfe. Pier Silvio è Ad e vicepresidente di Mfe, Ad e presidente di Reti televisive italiane, e siede nel board Fininvest e in quelli di Mondadori e Publitalia.
Ecco perché, con il testamento (visionato in anteprima dall’Ansa), lo scettro ora è ancora più saldamente in mano ai due figli maggiori.
A Marina e Pier Silvio la maggioranza di Fininvest. Pesa la quota ‘disponibile’
Dopo la lettura del testamento, Marina e Pier Silvio avranno, insieme, il 53% di Fininvest. Come arrivano a questa quota? La situazione relativa alle quote di Fininvest precedente al testamento era questa:
Eredi dal primo matrimonio di Berlusconi con Carla Elvira Lucia Dall’Oglio:
- Marina (57 anni): quota del 7,65%
- Pier Silvio (54 anni), ha un’altra quota del 7,65%
Eredi dal secondo matrimonio con Veronica Lario:
- Barbara, 39 anni, siede nel board di Fininvest ed è Ad e ha il 7,14% di H14, la holding che ha il 21% di Fininvest.
- Una quota uguale (7,14%) della ‘holding 14’ ce l’hanno anche i figli più giovani Eleonora (36 anni) e Luigi (35 anni). L’ultimogenito è presidente del Cda della stessa H14 e amministratore di un’altra holding creata nel 2012, la B Cinque.
Testamento Berlusconi, come cambia ora la ripartizione delle quote
La decisione su Fininvest era stata già presa il 2 ottobre 2006, in un testamento di Silvio Berlusconi (su un bloc notes giallo): “Lascio la disponibile in parti uguali ai miei figli Marina e Pier Silvio. Lascio tutto il resto in parti eguali ai miei 5 figli Marina, Pier Silvio, Barbara, Eleonora e Luigi”.
La quota spettante ad ognuno dei 5 figli è una frazione dei due terzi di ‘parte legittima’, circa l’8%: tutti e 5 superano così una quota del 15%, considerata la quota del 7% precedente.
La ‘disponibile’ è la quota del patrimonio (per cui anche un terzo del 61% di Fininvest in mano a Berlusconi, il 20% circa) che non aveva un erede designato, non essendoci un coniuge. Su quella quota Berlusconi ha potuto disporre liberamente, scegliendo di destinarla a Marina e Pier Silvio.
In questo modo, sommando le altre quote, i due figli maggiori arrivano insieme al 53% di Fininvest.
Berlusconi, i tre testamenti
Nel 2020 Berlusconi ha confermato il testamento e ha aggiunto le disposizioni a favore del fratello Paolo, al quale vanno 100 mln di euro, come alla compagna Marta Fascina, mentre 30 vanno a Marcello Dell’Utri: i tre ‘legati’ sono contenuti in un terzo testamento, una lettera datata 19 gennaio 2022, scritta prima di un ricovero al San Raffaele e consegnata ieri al notaio dalla stessa compagna dell’ex premier. Due mesi dopo, a marzo 2022, si sono tenute le famose ‘nozze’ non ufficiali tra Fascina e Berlusconi a Villa Gernetto.
“Cara Marina, Pier Silvio, Barbara e Eleonora, sto andando al San Raffaele, se non dovessi tornare vi prego di prendere atto di quanto segue”, si legge all’inizio della lettera, dalla quale manca il nome del figlio più giovane, Luigi.
Impero finanziario di Berlusconi: la successione tra Fininvest, Mediaset e Forza Italia
La reazione della Borsa
I titoli di Mfe (ex Mediaset) si sgonfiano dopo le speculazioni recenti che anticipavano una eventuale vendita dell’azienda, sempre smentita dai Berlusconi. A Piazza Affari scendono sia le azioni Mfe B (-0,4%), con il maggior numero di diritti di voto, sia quelle Mfe A (-1,40%). Banca Mediolanum (che in Borsa capitalizza circa 6 mld di euro e dove Fininvest ha una quota del 30%) perde l’1,24%, anche se in una giornata di ribasso generale per Piazza Affari, titoli bancari compresi. Mondadori perde lo 0,23%.
La stessa MediaforEurope ha reso noto di aver ricevuto “il seguente comunicato: Pier Silvio Berlusconi, Ceo, e Marina Berlusconi, amministratore, ricevuta lettura delle volontà testamentarie del padre Silvio Berlusconi, informano che da esse risulta che nessun soggetto deterrà il controllo solitario indiretto su Fininvest precedentemente esercitato dal padre stesso”.