Il Consiglio di Stato ha confermato l’annullamento della graduatoria del concorso per l’assunzione di 175 dirigenti di II fascia dell’Agenzia delle entrate. La decisione è stata presa a seguito delle irregolarità riscontrate nella valutazione dei titoli da parte della commissione esaminatrice. La commissione aveva fissato criteri di valutazione e punteggi che favorivano eccessivamente il colloquio orale a discapito della valutazione per titoli, compromettendo l’equilibrio previsto dal bando di concorso.
La sentenza del Consiglio di Stato ha dichiarato anche l’improcedibilità dell’appello presentato dal partecipante al concorso. L’Agenzia delle entrate ha annunciato che si conformerà immediatamente alla sentenza e procederà alla rivalutazione dei titoli dei concorrenti per formare una nuova graduatoria definitiva.
Nel frattempo, rimarrà valida la graduatoria pubblicata sul sito dell’Agenzia delle entrate. La decisione del Consiglio di Stato è stata presa in risposta al ricorso presentato da un funzionario dell’Agenzia delle entrate che aveva impugnato gli atti del concorso in seguito alla sua posizione poco favorevole nella graduatoria finale.
La sentenza ha ritenuto che i criteri adottati dalla commissione di concorso per la valutazione dei titoli fossero irragionevoli e contrari ai principi di ragionevolezza e logicità dell’azione amministrativa. In particolare, la commissione aveva assegnato punteggi troppo bassi per i titoli accademici e di studio, rendendo praticamente impossibile ottenere punteggi significativi.
La sentenza ha evidenziato gli esempi estremi in cui un candidato avrebbe dovuto svolgere un numero sproporzionato di incarichi e ottenere un numero esagerato di lauree per raggiungere il massimo dei punti.