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La Fed si ferma, la Bce no: tassi al 4%. Lagarde: “Nuovo rialzo a luglio”

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Velasco25 Articolo

Come a maggio, la Bce ha deciso di alzare i tassi d’interesse di un quarto di punto percentuale, portando il tasso sui rifinanziamenti principali al 4%, quello sui depositi al 3,50%, e quello sui prestiti marginali al 4,25%. È il secondo rialzo consecutivo da un quarto di punto: i precedenti erano stati da mezzo punto percentuale. L’avvertimento di Francoforte rimane sempre lo stesso: non è finita qui. E a dirlo, in conferenza stampa, è la stessa presidente della Bce, Christine Lagarde.

Nonostante siamo all’ottavo rialzo consecutivo “è molto probabile” che continueremo ad alzare i tassi di interesse a luglio “a meno che non ci sia un cambiamento concreto del nostro scenario”, ha detto Lagarde. L’outlook sull’inflazione, dice la presidente, non è ancora soddisfacente.

Le decisioni future del Consiglio direttivo della Banca centrale europea assicureranno che i tassi siano a livelli abbastanza restrittivi da assicurare un ritorno tempestivo dell’inflazione al target del 2%, e che resteranno su quel livello finché sarà necessario. Continuerà quindi l’approccio “basato sui dati” che ha portato alle decisioni precedenti.

La Fed fa una pausa, la Bce no

Dopo la riunione della Fed di ieri, nella quale la crescita dei tassi americani è stata fermata per la prima volta dopo 10 rialzi consecutivi (anche se gli americani hanno anticipato altri ritocchi entro la fine dell’anno), la Bce ha deciso di non cambiare strada, neanche nel prossimo futuro. Un’intenzione esposta più chiaramente rispetto alle precedenti riunioni del Consiglio direttivo.

“L’incremento dei tassi di oggi rispecchia la valutazione aggiornata del Consiglio direttivo delle prospettive di inflazione, della dinamica dell’inflazione di fondo e dell’intensità della trasmissione della politica monetaria”, ha comunicato la Bce.

In base alle proiezioni macroeconomiche di giugno, gli esperti dell’Eurosistema si attendono che l’inflazione complessiva si attesti in media al 5,4% nel 2023, al 3,0% nel 2024 e al 2,2% nel 2025. Soprattutto, rimangono elevati gli “indicatori delle pressioni di fondo sui prezzi, sebbene alcuni di essi mostrino timidi segnali di attenuazione”.

È sempre l’inflazione ‘core’, insomma, a preoccupare. Gli esperti hanno rivisto al rialzo le proiezioni per l’inflazione al netto della componente energetica e alimentare, in particolare per quest’anno e il prossimo, “a causa dei passati aumenti inattesi e delle implicazioni del vigore del mercato del lavoro per il ritmo della disinflazione”. Nel 2023, quindi, l’inflazione al nettto di energia e alimentare va al 5,1%, per poi ridursi al 3,0% nel 2024 e al 2,3% nel 2025.

Nonostante la politica sui rialzi continui imperterrita, la Bce è consapevole del fatto che l’economia non goda di buonissima salute: gli esperti hanno rivisto lievemente al ribasso le proiezioni per l’espansione economica per quest’anno e il prossimo, indicando ora un tasso di crescita dello 0,9% nel 2023, dell’1,5% nel 2024 e dell’1,6% nel 2025.

Inoltre, la Bce sa anche che “i passati incrementi dei tassi di interesse decisi dal Consiglio direttivo si stanno trasmettendo con forza alle condizioni di finanziamento e stanno gradualmente influenzando tutta l’economia”. I costi di indebitamento sono aumentati bruscamente e la crescita dei prestiti diminuisce, dicono da Francoforte.

Le condizioni di finanziamento più restrittive “sono una ragione fondamentale per la quale l’inflazione dovrebbe ridursi ulteriormente verso l’obiettivo, poiché ci si attende che queste frenino in misura crescente la domanda”.

LA Banca Centrale europea ricorda inoltre che, per quanto riguarda l’acquisto di titoli, il portafoglio del PAA si sta riducendo a un ritmo misurato e prevedibile, dato che l’Eurosistema reinveste solo in parte il capitale rimborsato sui titoli in scadenza. “Il ritmo di tale riduzione sarà pari in media a 15 miliardi di euro al mese sino alla fine di giugno 2023”.

Il Consiglio direttivo porrà fine ai reinvestimenti nell’ambito del PAA a partire da luglio 2023.

 

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