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Ddl Semplificazioni, le novità su ricetta elettronica e malati cronici

Schillaci

Misure concrete per facilitare la quotidianità di medici e pazienti dall’ultimo Consiglio dei ministri. E’ stato varato, infatti, il Ddl Semplificazioni con importanti misure in materia di farmaceutica e sanità.

A sintetizzarle è il ministro della Salute Orazio Schillaci. “Abbiamo reso strutturale la ricetta elettronica, sia quella rossa che quella bianca, molto apprezzata da cittadini e medici. Abbiamo ritenuto che fosse giusto porre fine alla sperimentazione e alle proroghe per semplificare il lavoro dei medici di famiglia e la vita dei cittadini che non dovranno recarsi negli studi medici, ma potranno ricevere la ricetta tramite mail o altri canali sul proprio cellulare”.

Il provvedimento contiene anche un’altra importante novità che riguarda i pazienti cronici: per loro la ricetta dematerializzata sarà valida per un anno e permetterà di fare scorta di farmaci per 30 giorni di terapia, sempre in base alle indicazioni del medico.

Malati cronici e digitalizzazione

“Un malato cronico ha bisogno periodicamente di assumere lo stesso farmaco. Grazie a questa norma i pazienti o chi si prende cura di loro in caso di non autosufficienza, hanno il doppio vantaggio di non dover andare ripetutamente dal medico per ritirare la ricetta e ripetutamente in farmacia per ritirare i farmaci”, ha sottolineato  Schillaci.

In pandemia la ricetta elettronica ha semplificato concretamente la vita a medici e pazienti: perdere questa possibilità sarebbe stato impensabile, come hanno sottolineato più volte i camici bianchi negli ultimi mesi. Molti pazienti cronici “sono persone anziane, spesso affette da più di una patologia cronica, non autosufficienti o che hanno difficoltà a spostarsi. “È evidente la portata semplificativa di questa misura – ha evidenziato il ministro – non solo per le persone ma anche per i medici di famiglia per i quali si alleggerisce il carico di lavoro amministrativo a vantaggio della cura dei pazienti”.

Il plauso dei farmacisti

La decisione del Governo di rendere strutturale la ricetta elettronica incassa il plauso dei farmacisti. “E’ un importante passo in avanti per semplificare la vita dei cittadini e rendere il servizio farmaceutico ancora più efficiente ed accessibile, con particolare riguardo alla dispensazione delle terapie ripetute dei pazienti cronici”, commenta Andrea Mandelli, presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti (Fofi).

L’implementazione del sistema della ricetta dematerializzata, introdotta durante il primo lockdown, “è stata un’operazione di successo grazie all’apporto determinante dei farmacisti di comunità, in una logica di sempre maggiore prossimità al cittadino. Ora l’auspicio è che si prosegua sulla strada della semplificazione, sburocratizzando, per quanto possibile, l’attività dei professionisti affinché possano concentrarsi sui bisogni di salute dei pazienti, e dando un’ulteriore spinta all’implementazione del Fascicolo Sanitario Elettronico e alla sua integrazione con il Dossier Farmaceutico”, auspica Mandelli.

Carenze dei farmaci

Il disegno di legge contiene una norma per far fronte alle carenze di medicinali che modifica l’attuale normativa, rendendo più tempestiva la comunicazione in caso di carenza e agevolando il lavoro dei medici prescrittori e lo stesso approvvigionamento dei farmaci.

In particolare, si stabilisce che la comunicazione delle aziende all’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) in caso di interruzione temporanea o definitiva della commercializzazione di un farmaco, riguardi le singole confezioni dei medicinali. Inoltre la comunicazione di carenza divrà essere effettuata entro due mesi e non più quattro.

Ciò consentirà ai medici di valutare per tempo i farmaci da prescrivere per il regolare proseguimento della terapia, ha rilevato il ministero di Lungotevere Ripa, evitando disorientamento e disagio ai pazienti preventivamente informati.

Disabilità

Nel Ddl Semplificazioni si prevedono inoltre misure per accelerare e dare tempi certi su autorizzazioni, concessioni, contributi, agevolazioni per l’abbattimento delle barriere architettoniche e la mobilità, accesso alle prestazioni, ai programmi ai servizi socio-assistenziali, di istruzione, formativi e di inclusione lavorativa, socio-sanitari, sanitari e di assistenza protesica e riabilitativa.

Ma anche per ridurre i casi di accertamenti fisici per i pazienti affetti da patologie già accertate o comprovate da documentazione sanitaria proveniente da strutture pubbliche e per le persone con disabilità riconosciute.

Odontoiatri e medicina estetica

Nel testo c’è spazio anche per un tema differente. Sempre secondo quanto prevede il Ddl Semplificazioni, gli odontoiatri potranno infatti effettuare anche le attività di medicina estetica non invasiva o mininvasiva, relative a specifiche parti del viso.

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