PGIM_970x250_HEADER

La crescita 2023 dell’Italia sfiora l’1% ma il deficit è al 4,5%

PGIM_970x250_ARTICOLO
Velasco25 Articolo

Occorre prudenza perché le incognite di qui a fine anno restano tante. E il 2024 – con il ritorno delle regole del Patto di stabilità – sarà complicato per tutti. Per questo il governo presenterà oggi con il primo Documento di economia e finanza firmato da Giorgia Meloni e Giancarlo Giorgetti (nella foto in evidenza) un quadro improntato alla cautela che, archiviato al momento il rischio recessione, registrerà una crescita di poco inferiore all’1%, allo 0,9% tendenziale, più robusta dello 0,6% previsto con la Nadef. E un deficit al 4,35%, sempre alto rispetto al fatidico 3% ma in calo rispetto al 4,5% stimato in autunno.

Quel 4,5% potrebbe però rimanere nel quadro programmatico, per iniziare a disegnare uno spazio di azione (2-3 miliardi per ora) per le scelte di politica economica che saranno adottate con la prossima manovra. Subito dopo il varo del Def, il ministro dell’Economia volerà a Washington per la settimana degli spring meeting del Fondo Monetario internazionale. Anche la crescita globale risente delle tensioni geopolitiche, come emergerà dagli incontri primaverili della Banca Mondiale e del Fmi che mercoledì diffonderà le previsioni di primavera.

L’Italia continuerà a crescere, secondo il governo, nonostante le diverse incognite legate alla guerra in Ucraina, al surriscaldamento dei prezzi al consumo trainati dai prezzi dell’energia, con le quotazioni petrolifere schizzate di recente dopo la decisione dell’Opec+ di tagliare la produzione di greggio proprio per fermare la caduta delle quotazioni internazionali. Una situazione complessiva che continua a spingere le banche centrali a stringere sul costo del denaro alzando i tassi di interesse e che il Fondo monetario internazionale fotograferà in settimana con la diffusione delle previsioni di primavera che dovrebbero comunque vedere un Pil mondiale in contrazione, con una crescita complessiva del 3%.

Il costo del denaro è un’altra tegola poterebbe complicare il percorso di crescita: il Patto di Stabilità da gennaio 2024 dovrebbe essere riattivato dopo la sospensione per la pandemia. Nonostante un’indicazione arrivata da Bruxelles di un rientro sul debito dello 0,5% annuo, la Germania spinge per un impegno doppio: l’1% all’anno. Le trattative sono in corso, insieme alla partita parallela che Roma gioca sui fondi del Pnrr, che se mal utilizzati non garantirebbero la spinta economica e un’industria, oltre le diverse criticità locali, ancora condizionata fortemente dall’andamento dei prezzi alla produzione.

E un’altra incertezza si affaccia all’orizzonte: la crisi idrica potrebbe infatti colpire pesantemente la produzione agricola nel periodo estivo pesando non poco sul dato della crescita annua. Nel frattempo la Banca d’Italia certifica una situazione di lieve ripresa ad inizio anno: in Italia “l’attività economica sarebbe leggermente aumentata nel primo trimestre del 2023, sostenuta dal settore manifatturiero”.

PGIM_300x600_ARTICOLO side
PS25 Box

Leggi anche

Ultima ora

Iscriviti alla nostra Newsletter

ABBIAMO UN'OFFERTA PER TE

€2 per 1 mese di Fortune

Oltre 100 articoli in anteprima di business ed economia ogni mese

Approfittane ora per ottenere in esclusiva:

Fortune è un marchio Fortune Media IP Limited usato sotto licenza.