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Bike sharing, la sostenibilità su due ruote

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Velasco25 Articolo

La tecnologia al servizio delle due ruote. È il valore aggiunto dell’e-bike sharing connesso di Vaimoo,  servizio di micromobilità che punta sulle biciclette elettriche, nato nel 2016 a Mola di Bari e premiato nel 2021 con l’Innovation Awards Honoree al Consumer electronics show (Ces) di Las Vegas. E con clienti in tutta Europa.

Vaimoo nasce dall’intuizione di Matteo Pertosa, direttore del progetto. “Nel 2015 abitavo a San Francisco e lavoravo a una tecnologia di raccordo di veicoli in rete. Mi resi conto che sarebbe stata abilitante anche per la micromobilità elettrica. Vivevo lontanissimo dalla metro, usavo il monopattino elettrico, era un servizio capillare e utile per raggiungere punti di snodo modale, come la metro”.

Il bike-sharing si è rivelato poi ancora più innovativo: porta lo stesso tipo di servizio, ma ad una platea più ampia. Pertosa decise di partecipare ad una gara di micromobilità elettrica bandita a Bari nel 2016, con l’obiettivo di lanciare in Puglia ed esportare nel mondo questo nuovo paradigma della mobilità. “A Bari ci furono difficoltà burocratiche”, racconta Pertosa, che aveva avviato la progettazione del sistema.

Arrivò un’opportunità di sviluppo a Copenaghen a cui è seguita Stoccolma, “il più grande servizio di ebike-sharing d’Europa, 5.500 bici che forniamo assieme all’intero sistema di implementazione”. Abbonamento a un euro al mese, 800mila utenti e milioni di km percorsi ogni anno. Vaimoo funziona anche nei numeri: il fatturato è decuplicato, da circa un milione di euro del primo anno agli oltre 10 mln attuali.

Solo 4 player al mondo offrono questo servizio integrato, basato su tecnologia Iot (internet of things), e un sistema di intelligenza artificiale che, raccogliendo dati di geolocalizzazione e parametri di funzionamento della flotta in tempo reale, consente di ottimizzarne manutenzione e distribuzione sul territorio. Il parco mezzi utile a garantire un buon servizio è di un veicolo ogni duecento abitanti.

Vaimoo ha un mercato internazionale, in attesa che l’Italia si adegui. “Sono necessari degli investimenti infrastrutturali nelle città”, dice Pertosa, e va in questa direzione “la proposta di alcuni Comuni di istituire aree a 30km/h”.

E quindi anche per Vaimoo vale il detto ‘Nemo profeta in patria’? A quanto pare no, visto che il servizio e-bike sharing è partito anche a Bari. “Una concessione pubblico-privato: il Comune impone delle tariffe sociali – 24 euro all’anno, 0,50 cent ogni mezz’ora – ma il gestore del servizio può utilizzare degli spazi pubblicitari, e questo compensa la perdita che deriva dai ticket”.

 

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