“Non riuscivo a immaginarmi vincitore di un’impresa del genere”. Parla Marco Colarossi, è il più giovane consigliere eletto nella storia della Regione Lazio, sul numero di marzo 2023 di Fortune Italia.
Ride, scherza, finisce una sigaretta e ne accende un’altra, parla con il cuore. Marco Colarossi, 23 anni, è il più giovane consigliere eletto nella storia della Regione Lazio. Studente di Giurisprudenza a Roma Tre, non è nuovo alla politica. Nel 2013 inizia il suo percorso nel M5S – “mi rivedo totalmente nel nuovo corso di Giuseppe Conte” – e lo scorso anno si è candidato alle Comunali di Roma, ottenendo centinaia di preferenze. “In questi anni la politica ha usato i giovani come slogan. Bisogna restituire alla nostra generazione quella reale opportunità di cambiamento e partecipazione alla vita del Paese”.
Affluenza ai minimi storici: il Lazio registra il record negativo di partecipazione.
I cittadini non vedono più nel voto il reale mezzo per risolvere i problemi che ogni giorno sono chiamati a vivere. La sfiducia nella politica è ai massimi storici. Bisogna ripartire dai territori e dalla vicinanza con i cittadini.
Come si intercetta il voto giovanile?
Il voto dei giovani va conquistato. Non solo uscendo la sera per distribuire volantini, ma lavorando ogni giorno e dando prova di passione e costanza. I giovani non votano il coetaneo come qualcuno può credere. I giovani pensano e ragionano. Una delle soddisfazioni più belle è stato ricevere i messaggi in cui gli amici mi ricordavano dei risultati raggiunti e di quanto ritenessimo tutto questo impossibile.
Ci sono under 30 eletti anche in Lombardia.
Occorre creare dei luoghi trasversali di discussione e dibattito, affinché i giovani possano maturare in modo libero la propria passione aumentando la partecipazione e favorendo un serio ricambio generazionale. Sono felice per i nuovi eletti under 30. Ma una rondine non fa primavera. Non bisogna fermarsi.
Più social o territorio?
I social influiscono e, se ben utilizzati, sono in grado di veicolare un messaggio preciso. La preferenza è tutta un’altra storia. Ti racconto un aneddoto simpatico.
Volentieri.
In campagna elettorale (Marco poggia la sigaretta, prende il telefono, apre WhatsApp e mi mostra una chat) un amico mi ha scritto: “Ricordati di chiamare mio fratello, altrimenti non ti vota!” (ride, poggia il telefono e riprende la sigaretta). Ho chiamato personalmente centinaia di persone, spiegando il nostro progetto. L’elettore di Pietralata non ha le stesse necessità di quello di Prati. Per questo mi appunto tutto ciò che può essere utile per comprendere al meglio una persona. I cittadini si confidano e parlano dei propri problemi. La politica deve tornare ad ascoltare.
Hai già delle idee su cui lavorare?
C’è tanto da fare. Ci rendiamo conto che nel 2023 avere una biblioteca è un’utopia che non tutti i Comuni possono permettersi? Vorrei eliminare il divario sociale, culturale ed economico che esiste tra un giovane che nasce in un piccolo comune rispetto ad una grande città. Alla Regione compete il diritto allo studio: dobbiamo ascoltare e recepire le istanze di chi ogni giorno vive le contraddizioni di questa società.