Ultime novità da parte dell’Agenzia delle Entrate, sul numero di marzo 2023 di Fortune Italia.
Il nuovo regime fiscale del Patent Box, introdotto dall’art. 6, del Dl n. 146/2021, consente agli investitori, così come chiarito dal Provvedimento dell’Agenzia delle Entrate del 15 febbraio 2022, di maggiorare in misura pari al 110% i costi di ricerca e sviluppo sostenuti in relazione ai beni immateriali utilizzati, direttamente o indirettamente, nello svolgimento dell’attività di impresa, ampliando di fatto la deducibilità ai fini delle imposte sui redditi e dell’Irap.
I beni immateriali agevolabili dal Patent Box sono:
- i software protetti da copyright,
- i brevetti industriali
- disegni e modelli.
Per fare un esempio si consideri una società che intende agevolare alcuni suoi beni immateriali che utilizza direttamente, su cui svolge attività di ricerca e sviluppo. Con riferimento a tale caso, la società in questione potrà per ogni 100 euro di costi di ricerca e sviluppo riferibili al bene agevolabile, dedurre un importo pari ad euro 210, risparmiando in aggiunta, per effetto della maggiorazione, 30,69 euro e potendo inoltre usufruire del credito d’imposta per ricerca e sviluppo correlato ai medesimi costi, ricorrendone le condizioni.
L’Agenzia delle Entrate il 17 gennaio 2023 ha reso disponibili in pubblica consultazione (fino al 3 febbraio) una bozza di circolare finalizzata a fornire i primi chiarimenti sulle finalità della norma e sulle caratteristiche del nuovo regime Patent Box, nonché sulle modalità di fruizione dell’agevolazione. Si è in attesa, quindi, che l’Agenzia delle Entrate recepisca le considerazioni degli operatori per fornire la versione definitiva.
Un interessante ambito di applicazione del nuovo Patent Box è proprio nel campo alimentare in quanto gli alimenti, le bevande, le pietanze, i metodi di lavorazione di prodotti alimentari protetti in modo idoneo come innovativi ed originali, sono in grado di esprimere brevetti di grande rilevanza competitiva come, ad esempio, nei novel food e, quindi, usufruire della particolare agevolazione fiscale.
Con particolare riferimento a quest’ultimo il Regolamento (Ue) 2015/2283 relativo ai nuovi alimenti dell’Unione europea, lo indica come tutti quei prodotti o sostanze alimentare che non fanno parte della tradizione culinaria europea (o anche solamente dei singoli Stati).
In questa categoria confluiscono così tutta una serie di prodotti, modalità di produzione e tecnologie anche diversificati tra loro, tra cui: alimenti da nuove fonti, nuove sostanze usate nei prodotti alimentari, nuove modalità e tecnologie per la produzione di alimenti. Con riferimento alle nuove tecniche di produzione, ad esempio ci si riferisce alla nanotecnologia, oppure alle colture cellulari ottenute da organismi già noti e utilizzati, o la produzione in laboratorio di carne a partire da cellule di bovino. La categoria, quindi, è abbastanza eterogenea.