L’influenza dei record sembra contenere la sua corsa. Si arresta infatti la crescita dei casi di sindromi simil-influenzali in Italia, e la curva ‘disegnata’ dai medici sentinella della rete Influnet inizia a scendere. Il picco, atteso per fine anno, è già stato raggiunto?
Il report diffuso dall’Istituto superiore di sanità ci dice che nella settimana dal 5 all’11 dicembre l’incidenza di influenza e ‘virus simil-influenzali’ è stata pari a 15,5 casi per
mille assistiti, da 16 che erano nella settimana precedente. Restiamo ancora nella fascia di intensità alta, ma la curva – che ha anticipato e superato tutte le ondate monitorate dal 2009 – appare in lieve discesa.
Siamo sempre di fronte a numeri importanti: i casi stimati di sindrome simil-influenzale, rapportati all’intera popolazione italiana, sono circa 917.000, per un totale di 4.462.000 casi a partire dall’inizio della sorveglianza. Numeri che si avvicinano ai casi totali registrati in stagioni particolarmente fiacche. E che si traducono in diversi giorni a letto, alle prese con febbre alta, tosse, dolori alle ossa.
Se guardiamo alle persone colpite, l’incidenza appare stabile in tutte le fasce di età, ma restano ‘nel mirino’ i bambini sotto i cinque anni: l’incidenza è pari a 50,6 casi per mille assistiti (49,8 nella settimana precedente). Ma il dato decresce con l’aumentare dell’età: nel gruppo 5-14 anni il dato è a 27,56 casi per mille, tra 15 e 64 anni scende a 12,81 e tra gli over 65 anni abbiamo solo 6,49 casi per mille assistiti.
Gli esperti segnalano come nel conteggio siano inclusi anche virus ‘cugini’ dell’influenza, e talvolta Sars-Cov-2. In ogni caso, in sei fra Regioni e Province – Piemonte, Bolzano, Emilia-Romagna, Toscana, Marche e Abruzzo – l’incidenza ha superato la soglia di massima intensità. Calabria e Sardegna non hanno attivato la sorveglianza InfluNet.
In attesa di capire se il peggio è passato o ci troveremo a fronteggiare un Natale col virus, gli specialisti invitano ad aderire alla campagna vaccinale.