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Covid, in Italia è di nuovo in salita (ma non i ricoveri)

Covid folla
Adyen Articolo
Velasco25

Nuova fiammata estiva di Covid-19. I numeri del bollettino quotidiano l’avevano lasciato presagire: nell’ultima settimana sono tornati a salire i contagi da Covid-19 in Italia: +18,7% in 7 giorni. 
Ancora in calo, invece, terapie intensive (-15,1%) e ricoveri ordinari (-15,5%).

E resta il nodo dei decessi Covid, 
ancora in lieve aumento i decessi (+1,7%). La ‘fotografia’ che arriva dal monitoraggio di Fondazione Gimbe indica dunque una risalita della circolazione virale nel nostro Paese (spiegata in parte anche dal ‘rimbalzo’ legato alla riduzione dei tamponi nei giorni di Ferragosto). Considerato il ritardo sulle quarte dosi, l’assenza di un piano di preparazione per l’autunno-inverno 
e l’addio alle mascherine, si rischia ancora una volta di inseguire il virus pandemico, avvertono gli esperti guidati da Nino Cartabellotta. 

Nel periodo 17-23 agosto, rispetto alla precedente, Gimbe segnala un aumento di nuovi casi (177.877 vs 149.885) e una sostanziale stabilità dei decessi (759 vs 746). In calo, invece, i casi attualmente positivi (752.091 vs 854.023), le persone in isolamento domiciliare (745.459 vs 846.180), i ricoveri con sintomi (6.378 vs 7.544) e le terapie intensive (254 vs 299) Rispetto alla settimana precedente, si registrano le seguenti variazioni:
Decessi: 759 (+1,7%), di cui 80 riferiti a periodi precedenti
Terapia intensiva: -45 (-15,1%)
Ricoverati con sintomi: -1.166 (-15,5%)
Isolamento domiciliare: -100.721 (-11,9%)
Nuovi casi: 177.877 (+18,7%)
Casi attualmente positivi: -101.932 (-11,9%)

“Dopo cinque settimane di calo – commenta il presidente Nino Cartabellotta – il numero dei nuovi casi settimanali torna a crescere (+18,7% rispetto alla settimana precedente). Un’inversione di tendenza dovuta in parte al rimbalzo conseguente al minor numero di contagi rilevati nel lungo weekend di Ferragosto, in parte al verosimile aumento della circolazione virale”.

Così i nuovi casi sfiorano quota 178 mila, con una media mobile a 7 giorni di oltre 25 mila casi al giorno (figura 4); in tutte le Regioni, ad eccezione di Emilia-Romagna (-9,1%) e Umbria (-0,4%), si registra un incremento percentuale dei nuovi casi (dal +8,1% della Liguria al +56,4% della Calabria). Rispetto alla settimana precedente, in 95 Province si rileva un incremento dei nuovi casi (dal +1,8% di Catania e Trapani al +79,4% di Catanzaro), nelle restanti 12 Province si rileva una diminuzione (dal -0,1% di Savona al -25% di Forlì-Cesena). L’incidenza supera i 500 casi per 100.000 abitanti in 6 Province: Crotone (784), Catanzaro (728), Vibo Valentia (652), Pescara (617), Belluno (528) e Teramo (522).

L’incidenza delle reinfezioni nella settimana 10-17 agosto si è attestata al 12,94% (n. 24.102 reinfezioni), in lieve calo rispetto alla settimana precedente (13,44%). Mentre “sul fronte degli ospedali – come afferma Marco Mosti, direttore operativo della Fondazione – prosegue il calo dei ricoveri sia in area medica (-15,5%) che in terapia intensiva (-15,1%)”.

Dal 26 luglio al 23 agosto i ricoveri sono scesi rispettivamente da 434 a 254 in area critica e da 11.124 a 6.378 in area medica. Al 23 agosto il tasso nazionale di occupazione da parte di pazienti Covid è del 9,9% in area medica (dal 4,9% del Piemonte al 24,3% dell’Umbria) e del 2,8% in area critica (dallo 0% della Provincia Autonoma di Bolzano e della Valle D’Aosta al 5,6% della Calabria).

“Rimangono stabili gli ingressi in terapia intensiva – puntualizza Mosti – con una media mobile a 7 giorni di 23 ingressi/die rispetto ai 25 della settimana precedente”.

Colpisce il numero dei morti positivi a Covid-19: 759 negli ultimi 7 giorni (di cui 80 riferiti a periodi precedenti), con una media di 108 al giorno rispetto ai 107 della settimana precedente. Un numero che in Italia resta molto elevato, “alimentando il dibattito sui criteri per definire le morti Covid e addirittura la richiesta di una commissione medica di inchiesta sulla mortalità Covid in Italia”.

Secondo i dati pubblicati dall’ultimo report dell’Istituto Superiore di Sanità, il tasso grezzo di mortalità per 100.000 persone è molto più elevato tra i non vaccinati che tra i vaccinati con tre dosi: 19,1 vs 5,3 per la fascia 60-79 anni e 327,2 vs 48,2 per gli over 80. Tuttavia, a fronte di questa efficacia molto elevata, negli over 60 che hanno completato il ciclo vaccinale con 3 dosi si rileva un progressivo aumento del tasso grezzo di mortalità, segnala Gimbe.

“L’attuale numero dei decessi, in particolare negli over 80, è dunque fortemente condizionato sia dalla circolazione virale sia dal progressivo declino della protezione vaccinale nei confronti della malattia grave dopo 120 giorni dalla terza dose, indipendentemente da altre variabili quali comorbidità, sotto-utilizzo farmaci antivirali, problematiche organizzative, criteri per definire il decesso Covid”, sintetizza Cartabellotta.

L’andamento della pandemia è caratterizzato ancora una volta da ondate e ondine. Ma cosa ci dicono questi numeri? “Ci affacciamo alla stagione autunno-inverno in una situazione non favorevole. Innanzitutto, la discesa della quinta ondata sembra essersi arrestata e in piena estate la circolazione virale rimane ancora molto elevata rispetto agli anni precedenti: al 23 agosto oltre 750 mila positivi (numero ampiamente sottostimato), un tasso di positività dei tamponi antigenici al 17,4% e una media di oltre 25 mila nuovi casi al giorno. In secondo luogo, la popolazione a rischio di malattia grave è molto numerosa: prendendo in considerazione over 60 e fragili, al lordo delle persone guarite temporaneamente protette, si contano 893 mila non vaccinati, 1,91 milioni senza terza dose e 14,3 milioni senza quarta dose la cui campagna di somministrazione sconta un clamoroso ritardo. Infine, non è ancora stato reso pubblico alcun piano di preparazione per la stagione autunno-inverno”.

“In assenza di certezze su quando sarà pienamente operativo il nuovo Esecutivo, il rischio concreto è quello di trovarsi in piena stagione autunnale ad inseguire il virus per l’ennesima volta, compromettendo la salute e la vita delle persone”, conclude Cartabellotta.

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