Buone notizie dalla ricerca farmaceutica contro la variante Omicron. La dose booster del vaccino anti-Covid di Moderna attualmente autorizzata (50 microgrammi, pari cioè alla metà della dose utilizzata nelle due iniezioni del ciclo primario) aumenta di circa 37 volte i livelli di anticorpi neutralizzanti contro la variante Omicron di Sars-CoV-2, rispetto ai livelli precedenti alla sua somministrazione.
Invece una dose di richiamo piena, di 100 microgrammi, li aumenta di circa 83 volte. Sono i dati preliminari annunciati oggi dall’azienda statunitense, che ha testato per Omicron sia il vaccino autorizzato che i candidati booster multivalenti, i quali anche hanno rinforzato gli anticorpi neutralizzanti anti-Omicron all’incirca degli stessi livelli.
Proprio il vaccino Moderna nelle scorse settimane è stato al centro di un caso, dal momento che in molte Regioni erano stati segnalati dei rifiuti nei centri vaccinali.
Ebbene, sulla base dei risultati emersi, vista la “forza dei titoli di anticorpi neutralizzanti generati dal vaccino” attuale “mRNA-1273” e visto “il rapido ritmo di espansione di Omicron e la maggiore complessità della distribuzione di un nuovo vaccino, la società concentrerà i suoi sforzi a breve termine sul booster mRna-1273 per affrontare” il nuovo mutante, pur continuando a lavorare a un vaccino specifico per Omicron.
Infatti “data la minaccia a lungo termine dimostrata dalla fuga immunitaria della variante Omicron di Sars-CoV-2”, Moderna continuerà anche a sviluppare un vaccino specifico per la variante (mRNA-1273.529), che si prevede approdi ai trial clinici sull’uomo all’inizio del 2022, e valuterà l’inclusione di Omicron nel suo programma di richiamo multivalente.