Un aumento di fatturato record quello realizzato da Mia-Platform, tech-company italiana giovanissima: dal primo risultato d’esercizio 2016 ad oggi, viaggia sul +4000%. Previsione di fine 2021: chiudere a 10 milioni di euro di fatturato, con un aumento annuale del +54%. Obiettivo ambizioso, che però può contare su un organico altrettanto nutrito: l’azienda conta di superare i 130 dipendenti assunti sempre entro il 2021, registrando una crescita del 75% rispetto ai 12 mesi precedenti.
Questi numeri vertiginosi hanno trascinato Mia-Platform sulle pagine di Financial Times, al secondo posto tra le tech italiane in seno alla classifica “FT 1000”, che raccoglie le prime 70 aziende europee su mille in più rapida crescita.
Da Milano a Londra: un 2021 all’insegna dell’internazionalizzazione
Dopo il mercato italiano, Mia-Platform si è aperta al mondo, rafforzando la propria strategia d’internazionalizzazione con una nuova sede nel cuore del TechHub di Londra. Nonostante gli ostacoli e le sfide poste dalla pandemia “abbiamo così deciso che era giunto il momento per attuare la nostra espansione verso l’estero” spiega Federico Soncini Sessa, CEO di Mia-Platform, precisando che la scelta del Regno Unito ha una ragione puntuale: è infatti “il mercato high tech più grande in Europa e Londra è in grado di attrarre capitali rilevanti, oltre al fatto che gli investimenti per la trasformazione digitale sono in costante aumento”. E aggiunge poi che questo è solo un primo passo verso il mondo, perché “tra gli obiettivi futuri c’è quello di avere diversi uffici in Europa e oltreoceano”.
Fattore decisivo per l’espansione del business è stata la rete internazionale di partner strategici: lanciato lo scorso anno, il partner program Mia-Platform ha già raggiunto più di 20 società di consulenza e system integrator operanti nei principali paesi europei.
Nonostante i ritmi di crescita a tamburo battente, Mia-Platform dice di aver prestato attenzione al dato della sostenibilità. Questo, assicurano i suoi dirigenti, ha costituito un pilastro fondamentale della cultura aziendale: nel 2021, ad esempio, l’azienda ha acquistato e piantato un albero per ogni dipendente; contestualmente, ha partecipato all’attività di riforestazione del Parco Nord di Milano, piantumando oltre 700 alberi per la creazione di una foresta urbana. In ottobre invece ha avviato una collaborazione per gestire lo smaltimento in ottica di economia circolare dei PC aziendali. L’iniziativa consiste nel donare i PC ancora funzionanti ma non sufficientemente performanti per sviluppare il prodotto, ad un’associazione, che li ridistribuisce poi a chi ha bisongno: famiglie, studenti e altre associazioni.
Dato, questo, che non solo la rende una realtà virtuosa, ma che fa luce su una responsabilità che sta, effettivamente, in capo alle aziende tech, che devono confrontarsi con il problema – per loro particolarmente reale – dell’impatto ambientale.