Robert Hackett – L’aereo di linea C919, un jet sviluppato dalla società aerospaziale cinese Comac, rappresenta l’ambizioso tentativo da parte della Cina di creare un campione nazionale per contrastare gli stranieri Boeing e Airbus. Ma secondo le stime dei segugi della società di investigazioni informatiche CrowdStrike (contenute in un nuovo rapporto che integra precedenti accuse federali), l’aereo cinese ha anche beneficiato di un grosso furto di proprietà intellettuale, voluto dalla stessa Pechino.

Dal 2010 al 2015, si dice che una vasta schiera di ‘ladri’ – funzionari dell’intelligence presso il Ministero della Sicurezza dello Stato cinese, hacker, ricercatori di sicurezza e spie del mondo corporate – si sia infiltrata in fornitori esteri, tra cui GE, Honeywell, la francese Safran e altri. L’intenzione apparente del gruppo era quella di rubare le tecnologie pertinenti allo sviluppo del C919, come i progetti per una nuova turbofan – una ‘turboventola’ – e altri componenti. È “molto probabile”, scrivono i ricercatori di CrowdStrike, che i produttori di un particolare motore di fabbricazione cinese, il CJ-1000AX, “abbiano beneficiato in modo significativo degli sforzi di cyber spionaggio” del Ministero della Sicurezza dello Stato della Cina, “facendo così un salto in avanti di diversi anni (e potenzialmente risparmiando miliardi di dollari) nella progettazione”.
Il rapporto è un indicatore molto importante per capire i sotterfugi economici di Pechino. Descrive in dettaglio come la Cina “utilizza un sistema ‘multiforme’ composto da trasferimento tecnologico forzato, joint venture, furto fisico di proprietà intellettuale da parte di addetti ai lavori e cyber-spionaggio per acquisire le informazioni di cui ha bisogno” per scavalcare i concorrenti.
Il motore turbofan è solo un esempio del probabile saccheggio di segreti commerciali che ex funzionari statunitensi hanno definito “il più grande trasferimento di ricchezza nella storia”. Tali violazioni rimangono un importante punto di contesa tra Cina e Stati Uniti, poiché tra un’interruzione e l’altra continuano i colloqui commerciali sui dazi. Il tragitto per arrivare a un accordo passa anche dal confronto sul tema dei furti e dello spionaggio.
