Intelligenza artificiale, Industria 4.0, design thinking. Il cappello ‘innovazione’ può contenere tanti significati, tante pratiche che per quanto già presenti devono ancora essere portate su larga scala. Un’applicazione concreta delle declinazioni più vantaggiose dell’innovazione porterà, secondo McKinsey & Company, a risultati altrettanto concreti: un incremento del Pil pari al 13% nel prossimo decennio, equivalente a 228 miliardi di euro.
È questo il contributo, in numeri, che l’innovazione, e in particolare l’intelligenza artificiale, potrebbero quindi portare all’economia italiana entro il 2030. A stimarlo è proprio la società di consulenza manageriale e il suo istituto di ricerca economica McKinsey Global Institute, che per il quarto anno consecutivo è stato riconosciuto primo think tank privato al mondo nella classifica dell’Università della Pennsylvania. I dati sono stati illustrati a Milano nel corso dell’iniziativa ‘The Future Is Now’.
Un impatto quello dell’intelligenza artificiale, che per l’Europa potrebbe corrispondere a un aumento di Pil del 19% per un valore pari a 2.700 miliardi di euro al 2030. Proprio l’innovazione, e gli scenari futuri dell’economia italiana e mondiale, sono stati al centro dell’evento-dibattito in corso al Palazzo del Ghiaccio a Milano in occasione dei 50 anni della società di consulenza in Italia. Nel corso del convegno sono state presentate alcune tra le più avanzate soluzioni tecnologiche per il business in ambito intelligenza artificiale, Industria 4.0 e design thinking.
L’intelligenza artificiale rappresenta “un’opportunità unica per la competitività e la crescita del nostro Continente”, ha detto Massimo Giordano, managing partner McKinsey Mediterraneo, nel corso dell’evento-dibattito The Future Is Now a Milano. L’Europa e l’Italia possono “contare su diversi punti di forza: un settore industriale all’avanguardia; un ampio bacino di talenti nella ricerca e nel tech; un numero di startup in continua crescita. Sarebbe quindi un peccato perdere questa occasione. Non si tratta infatti di un tema astratto, ma di ricchezza concreta, che per l’Europa potrebbe valere 2.700 miliardi di euro”.
