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Migranti e politica, scontro Governo-Boeri

D’accordo solo sulle pensioni d’oro. Tutto il resto è una discussione ad elevato volume mediatico, che non promette bene per l’attuale presidente Inps, Tito Boeri. Non lascia spazio a libere interpretazioni il botta-risposta – tutt’altro che moderato – tra i vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini e l’attuale presidente dell’istituto di previdenza, oggi in occasione della presentazione del Rapporto annuale Inps.

Di Maio non si risparmia nelle allusioni sulla non ancora esplorata ipotesi del rinnovo del mandato di Boeri che “resta in carica fino al 2019 e, per quanto mi riguarda, è il mio interlocutore per l’Inps. Poi devo dire che non abbiamo affrontato questi temi qui dei rinnovi. Sulla collaborazione istituzionale su vitalizi e pensioni d’oro – aggiunge – stiamo andando bene, su altre cose non siamo d’accordo”. Anche Salvini, rispondendo alle dichiarazioni di Boeri relative alla necessità di avere “immigrati regolari che fin da subito paghino i contributi”, non ci va giù leggero: “Servono più immigrati per pagare le pensioni… cancellare la legge Fornero costa troppo… servono più immigrati per fare i tanti lavori che gli italiani non vogliono più fare… Il presidente dell’Inps continua a fare politica, ignorando la voglia di lavorare (e di fare figli) di tantissimi italiani. Dove vive, su Marte?”. Ma non tarda ad arrivare la replica di Boeri: “I dati sono la risposta migliore e non c’è modo di intimidirli. La mia risposta – dice – è nei dati e i dati parlano. Oggi presentiamo quella che è la verità che bisogna dire in Italia. Mi limito a fare il mio lavoro – aggiunge – Il mio mandato, come sapete, finisce a inizio 2019 e ci sono ancora tantissime cose da fare. In sei mesi possiamo fare ancora tante cose”.

E nello scontro due versus uno, Di Maio incalza nuovamente: “Finché il legislativo farà il legislativo, l’esecutivo farà l’esecutivo e l’Inps farà l’Inps andremo d’accordo”. Chiara la risposta del presidente Inps: “Nessuno mette in discussione il principio che l’Inps deve fare l’Inps. Noi facciamo un’attività di supporto, applichiamo la legge ma nel momento in cui vengono discusse delle questioni di rilevanza per il nostro istituto e per i giovani chiaramente diciamo la nostra. Poi – aggiunge – quando il governo e il parlamento decidono noi ci mettiamo pancia a terra ad applicare le leggi”.

Sull’unico tema di accordo tra le parti, vitalizi e pensioni d’oro, Di Maio afferma: “Nel giro di una settimana si potrà approvare il tema dei vitalizi, che sono un primo passo. Quello successivo sono le pensioni di privilegio: se si ha una pensione alta che deriva da un lavoro della vita allora è giusto”, ma se “è sproporzionata rispetto ai contributi versati” deve essere commisurata a questi. Con questo taglio, spiega Di Maio, si potranno anche “sostenere i livelli minimi delle pensioni”, portando “le minime a 780 euro” per pensioni “dignitose, di cittadinanza”.

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