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Manovra: Ires da 1 mld e Flat tax. Tregua M5s-Lega con Tria

Super Ires al 15% per le grandi aziende, Flat tax per 1,5 milioni di Pmi (con l’estensione agli autonomi), cedolare secca sui nuovi affitti dei negozi. Sono alcuni dei punti che comporranno uno dei pilastri della manovra, il pacchetto fiscale per aziende e autonomi messo a punto dalla Lega che ha ricevuto un sostanziale via libera politico, oltre che il placet del ministro dell’Economia Giovanni Tria.

Per le grandi imprese arriva la Super Ires che, con un taglio di 9 punti, vale “quasi un miliardo di risparmi” sulle tasse per le aziende, come ha sottolineato il sottosegretario al Mef Massimo Bitonci che sta seguendo il dossier in prima battuta insieme al collega Massimo Garavaglia. L’aliquota ordinaria del 24% scenderà al 15% sugli utili reinvestiti in azienda per ricerca e sviluppo, macchinari e assunzioni stabili. Il costo, e il conseguente risparmio per le imprese, potrebbe essere coperto assorbendo gli attuali ammortamenti di Industria 4.0 o l’Ace.

Con l’estensione della Flat tax, dal prossimo anno arriverà poi una platea più ampia per il regime forfettario, che consentirà inoltre a piccoli e autonomi di essere esonerati dall’obbligo di fatturazione elettronica. Il forfait esiste già ed è al 15% per i professionisti con ricavi fino a 30.000 euro e per le altre categorie con ricavi fino a 50.000 euro. La platea, a oggi circa 935mila soggetti, salirà a 1,5 milioni di autonomi, Snc, Sas e Srl che potranno optare per il regime di trasparenza con ricavi fino a 65.000 euro. Dai 65.000 ai 100.000 euro si pagherà un 5% addizionale. Per start up e attività avviate da giovani under35 resterà lo sconto al 5%. Il costo della misura è di circa 1,5-1,7 miliardi. Commercianti che emettono lo scontrino, artigiani che lavorano con i privati e tutti coloro che decideranno di aderire al nuovo regime, che rimane comunque opzionale, saranno esonerato dall’obbligo di fatturazione elettronica che scatta dal 1 gennaio. Obbligo che resta per le medie e le grandi imprese che sono soggette all’Ires.

L’obiettivo della cedolare, come ha detto Bitonci, sarebbe “spingere ad affittare i negozi sfitti”: per i nuovi contratti di affitto degli immobili commerciali (C1 e loro pertinenze), ovvero in vigore dal primo gennaio 2019, si potrà optare per la tassa fissa sugli affitti al 21%, sulla falsariga di quanto già accade per gli affitti delle abitazioni. Introdotta solo per i nuovi contratti sarà ‘a costo zero’, mentre estenderla anche a quelli in essere avrebbe avuto un costo di circa 900 milioni.

Sul fronte politico è tregua armata tra i due partiti e il ministro dell’Economia Giovanni Tria. A sentire i Cinquestelle dal vertice di oggi sono emersi 3 punti fermi: reddito di cittadinanza, quota 100 e flat tax. In particolare, si spiega, i grillini sono soddisfatti perché si è deciso di mettere da parte alcune misure per garantire il superamento della Fornero. “C’è stata inoltre condivisione su quella che è sempre stata la linea m5s – dicono I Cinquestelle – cioè che i cittadini vengono prima delle virgole: perciò non ci sono tabù intorno al 2% da parte di nessuno, l’importante è la credibilità della politica economica”.

Stessa musica da parte della Lega che parla di “una riunione molto positiva” nella quale “il ministro Tria ha preso atto della volontà politica della Lega e del Movimento 5stelle di realizzare formule importanti di cambiamento, dal reddito di cittadinanza per gli italiani alla riforma delle pensioni”. “Ora – precisano alcuni esponeti presenti all’incontro – c’è l’impegno di tutti ad affinare le proposte e dello stesso ministro Tria a cercare soluzioni”.

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