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Lo spread a 268. Bankitalia: gestori temono uscita da Euro

azimut

Lo spread tra Btp e Bund chiude in forte rialzo a 268 punti base dai 255 punti della chiusura di ieri. Il rendimento del decennale italiano è in rialzo al 3,12%. Sotto pressione i Btp sulla scadenza due anni con il tasso di rendimento che sale all’1,64% e lo spread con il biennale tedesco in rialzo a 231 punti base. Si allarga ancora il differenziale tra i decennali di Italia e Spagna che chiude a 166 punti base per la prima volta da inizio gennaio del 2012.

L’aumento dello spread non è causato “da una demoniaca e misteriosa” manovra da parte “di pochissimi speculatori” ma dall’aumento del “rischio percepito dai gestori dei risparmi degli italiani” che uno dei “paesi come l’Italia possa uscire dall’euro”, afferma il dg di Banca d’Italia Salvatore Rossi al congresso dell’Acri: “è tema che non dobbiamo cessare di spiegare all’opinione pubblica” sottolineando come i gestori “a cui sono affidati i nostri risparmi, di fronte a questo rischio, si coprono vendendo i titoli”. La speculazione “esiste ma si accoda a questo movimento”.

Preoccupazione anche dal presidente dell’Abi, Antonio Patuelli. “Questo spread che sta crescendo è preoccupante per la Repubblica italiana perché in precedenza viaggiava in una direzione di maggiore benessere per tutti e lo spread è una tassa che l’Italia paga sui mercati internazionali”. “Più lo spread cresce – dice ancora – più si impoverisce l’Italia e più cresce li spread e più si complica la vita alle banche” con riflessi sui loro indicatori patrimoniali”.

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