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La svolta digital del tax free shopping

Il turismo fa girare l’economia. E viceversa, visto che negli ultimi decenni è stata forse ancor di più l’economia, intesa come la possibilità di risparmiare sugli acquisti, a far aumentare il turismo in molti Stati. Proprio su quest’ultimo principio, infatti, si basa il ‘tax free shopping‘, conosciuto anche come “spesa esentasse”, ovvero una modalità di acquisto che permette ai viaggiatori di recuperare, passando attraverso la dogana, l’Iva pagata sugli acquisti effettuati all’interno del Paese visitato. Si tratta di un meccanismo di mercato nato per stimolare il commercio internazionale e favorire il turismo, e che oggi vale circa 55 miliardi di euro. Parla dello sviluppo del settore Stefano Rizzi, Country Manager di Global Blue Italia, realtà presente in 52 Paesi con circa 700 punti di rimborso ed oltre 1.900 dipendenti.

Spesso il tema del tax free shopping viene discusso poco. Di che tipo di mercato si tratta?

Il mercato del tax free shopping è, o dovrebbe essere, sempre più centrale per la promozione del made in Italy e del turismo in generale in Italia. Secondo la legge italiana che si basa sulle norme comunitarie, i viaggiatori residenti o domiciliati fuori dall’Unione europea possono acquistare in Italia beni destinati all’uso personale o familiare senza pagare, o facendosi rimborsare, l’Iva. Una agevolazione pensata come vantaggio immediato per i viaggiatori stranieri e come strumento di attrazione che l’Italia, come gli altri Paesi nei quali vige la normativa, può sfruttare. Sono diversi gli studi che evidenziano come lo shopping sia una delle principali attività dei turisti e rappresenti una delle voci di spesa più importanti della loro vacanza. Vero è che il Paese per essere competitivo su questo fronte deve offrire una “shopping experience” gestita professionalmente in maniera efficiente e funzionale, senza dimenticare, però, il lato emozionale. Se lo shopping, infatti, è emozione, è evidente come l’Italia non può che essere considerata tra i leader nel settore dei “prodotti emozionali”, dati lo stile, la bellezza e la qualità che da sempre la contraddistinguono. Dovrebbe, quindi, essere interesse strategicodi istituzioni e tessuto industriale promuovere strumenti come il tax free shopping, che rappresentano un’arma competitiva molto efficace nei confronti dei turisti che provengono dai Paesi fuori dall’Unione Europea.

Come si è evoluto negli ultimi anni il tax free shopping e di che tipo di volumi d’affari parliamo?

Il tax free shopping è cresciuto molto, essendo aumentati in modo esponenziale i viaggi verso l’estero – tra cui l’Europa – dei cittadini extraeuropei, molti dei quali hanno una elevata capacità di spesa. Secondo i dati elaborati da Global Blue in occasione dell’ultimo Osservatorio Altagamma del 2017, lo scorso anno il mercato è tornato a crescere, dopo il brusco arresto del 2016, con volumi confrontabili a quelli registrati nel 2015, considerato uno degli anni record per il tax free shopping in Europa. Un settore che, a livello mondiale, sempre secondo le stime di Altagamma, vale circa 55 miliardi di euro, gran parte dei quali legati ad acquisti che i globe shopper fanno in prodotti di lusso. Una crescita che, se proviamo a guardare nel medio periodo, non potrà che essere sempre più trainata dai cosiddetti Millennials, la più ampia generazione e la prima a crescere con Internet e smartphone. Sono estremamente influenti, sia nella capacità di spesa destinata ad aumentare nei prossimi anni, sia per l’impatto esercitato dai loro atteggiamenti e preferenze su servizi, prezzi e prodotti. Secondo uno studio di Deloitte, i Millennials sono i più propensi ad acquistare beni di lusso durante i viaggi, con il 33% di loro che effettua acquisti di lusso all’estero rispetto al 31% del mercato totale. È evidente che saranno sempre di più loro la forza trainante in fatto di viaggi internazionali.

Global Blue è oggi una realtà di riferimento nel settore. Come è stato possibile raggiungere risultati simili?

Siamo diventati la realtà di riferimento grazie alla conoscenza, alla capacità di lettura e analisi dei trend e dei flussi turistici sviluppate in quasi quarant’anni di storia, oltre che alla possibilità di mettere a sistema l’esperienza internazionale data dalla nostra presenza in 52 Paesi nel mondo. Elementi che ci consentono di fornire ai nostri partner, oltre ai nostri servizi, dati e statistiche sullo spending Tax Free, utile strumento di valutazione delle tendenze del settore. E poi grazie al lavoro quotidiano con i nostri partner e commercianti affiliati, dai grandi brand del lusso alle piccole e medie realtà presenti sul territorio. Senza dimenticare l’ascolto di tutte le richieste e necessità delle migliaia di turisti internazionali con i quali entriamo in contatto ogni giorno. La maggior parte dei viaggiatori, infatti, arriva in Italia per la prima volta e non conosce la procedura del Tax Free. Il nostro ruolo è proprio quello di aiutarli in tutte le fasi del viaggio: dall’arrivo, al soggiorno, alla partenza offrendo un elevato livello di servizio, elemento fondamentale intorno al quale da sempre ruotano strategia e impegno di Global Blue. Ma, come dicevamo prima, dato che crediamo fortemente che il settore del tax free shopping possa essere sempre di più un volano per l’intero comparto turistico italiano, il nostro impegno è anche quello di essere sempre di più partner solidi e affidabili per le istituzioni, come lo siamo stati in questi ultimi anni nel lavoro di digitalizzazione. Guardiamo, come è inevitabile, al nostro business e a quello dei nostri partner, ma il desiderio di creare valore per l’intero Paese non è mai stato così forte.

Da un punto di vista manageriale, quali sono le maggiori sfide e difficoltà per chi opera nell’ambiente?

Credo gestire nel modo migliore e più solido possibile quellesituazioni che non solo non si possono prevedere, ma che sfuggono completamente al nostro possibile controllo e che possiamo solo accompagnare. Penso, per esempio, ai fattori macroeconomici, ai rapporti di forza sul mercato valutario che possono avere degli impatti anche molto significativi sull’andamento degli acquisti tax free in un determinato Paese. Ma penso anche a eventi come calamità naturali, attentati terroristici che hanno impatti improvvisi e destabilizzanti sull’attrattività che le regioni colpite possono avere nei confronti dei turisti internazionali. In tutta Europa per esempio, tra fine 2015 ma soprattutto nel 2016, abbiamo risentito fortemente dei terribili attacchi che hanno colpito in modo particolare la Francia.

Tra le novità principali, dal 1° settembre 2018 le fatture tax free in formato elettronico sono diventate obbligatorie. Si può parlare di un punto di svolta?

Sicuramente lo è. Per i turisti che, fatti i loro acquisti in giro per il nostro Paese, avranno ormai bisogno solo del proprio passaporto in aeroporto, quando chiedono il rimborso dell’Iva, senza avere più tra le mani documenti cartacei. È sicuramente un punto di svolta anche per i commercianti che potranno sfruttare ulteriormente le potenzialità del tax free shopping aumentando le proprie vendite. Ed è, inevitabilmente, un passaggio epocale anche per lo Stato che potrà effettuare in modo innovativo i necessari controlli per ridurre le frodi IVA e i costi connessi alle ispezioni doganali.

Global Blue ha affiancato l’Agenzia delle Dogane nel percorso di individuazione delle procedure migliori da adottare. Siete soddisfatti dei risultati ottenuti?

Siamo soddisfatti prima di tutto del lavoro fatto insieme negli anniche ha visto finalmente il traguardo con il lancio del nuovo sistema Otello 2.0. Un lavoro intenso, durato anni, sotto il coordinamento della Direzione centrale tecnologie per l’innovazione dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e del suo Direttore di allora, Teresa Alvaro, nel quale Global Blue, che ha sempre partecipato al Tavolo istituzionale, ha investito in tecnologia e risorse. Siamo stati i primi in Italia non solo a sostenere, ma a sollecitare le istituzioni affinché venisse adottato un nuovo sistema totalmente digitale. E in questa transazione verso il cosiddetto fully digital, ben volentieri abbiamo messo a disposizione il nostro know how internazionale, frutto della nostra esperienza anche in Paesi nei quali il sistema digitale tax free è già sviluppato, come Singapore. Nel 2014, anche in previsione di Expo che si sarebbe svolto a Milano l’anno successivo e in occasione del quale svolgemmo alcune sperimentazioni del nuovo sistema digitale Otello si avviarono i lavori per le necessarie modifiche normative, portati avanti in maniera sinergica con gli altri principali operatori del settore.

Quali saranno i vantaggi maggiori della fatturazione elettronica?

Semplificazione nelle procedure, di cui beneficeranno sia i globe shopper sia i negozianti. Con la conseguente maggiore attrattività dell’Italia nei confronti dei turisti internazionali, soprattutto i Millennials, che considerano fondamentale poter fare affidamento su iter rapidi per ricevere il rimborso dell’Iva. Controlli più efficaci e meno dispendiosi per le autorità doganali. In sintesi, maggiori risorse che si potranno liberare e che potranno essere investite nell’intero comparto turistico italiano.

Al contrario, a suo avviso quali potrebbero essere le principali criticità causate dal nuovo contesto normativo?

La rinuncia da parte dei commercianti – e purtroppo a oggi ci risultano essere una fetta consistente – a consentire ai turisti internazionali di fare acquisti tax free perché non ancora accreditati sul portale doganale o con la transizione al nuovo sistema digitale non ancora conclusa. Con una perdita di vendite che, se non sanata in tempi brevi, potrebbe essere pesante a discapito anche dell’attrattività del nostro Paese agli occhi dei turisti internazionali dall’alto potenziale di spesa.

Il mercato appare pronto ad affrontare questa rivoluzione fiscale e digitale?

Non è stato un cambio improvviso, lavoriamo con Dogane e altri operatori del settore da anni. Come per tutti i grandi cambiamenti, purtroppo c’è qualcuno che è in coda rispetto ad altri. Ma se vogliamo far fare un salto di qualità all’intero comparto e turismo in Italia, stando al passo con i tempi e con le nuove esigenze dei clienti internazionali, il mercato non solo deve essere pronto ma deve trascinare questo cambiamento. Proprio per questo motivo Global Blue organizza costantemente oltre 200 training al giorno di formazione al mercato. E dopo un periodo di assestamento sono convinto che i benefici saranno evidenti a tutti.

A livello aziendale quali saranno i prossimi passi che Global Blue ha in programma?

Entro la fine del 2018 apriremo la nostra quarta Lounge in Italia, a Firenze, una delle città più amate dai turisti di tutto il mondo. Le Lounge sono un fiore all’occhiello di Global Blue, ideate e sperimentate per la prima volta nel nostro Paese ed estese a tutta Europa proprio per l’apprezzamento ricevuto. Sono spazi esclusivi nel cuore dello shopping di lusso delle principali città europee pensati per offrire ai turisti internazionali un servizio esclusivo di altissimo livello grazie al supporto di staff multilingue. Dopo Milano, che ha aperto la strada a questa accoglienza di successo in occasione di Expo 2015, è arrivata a inizio 2017 la Lounge di Roma in piazza di Spagna, seguita da Venezia e Madrid, il primo spazio fuori dall’Italia inaugurato a dicembre 2017. Quest’anno, al network di Lounge, si sono aggiunte Monaco di Baviera, Parigi e Londra. Un impegno, per i prossimi mesi e anni, tutto volto ad aumentare la soddisfazione dei turisti internazionali che decidono di fare acquisti in Italia e supportare i nostri partner e negozianti affiliati nelle sfide che, soprattutto la frontiera del digitale, continuerà ad aprire.

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