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Internazionalizzazione: si punta su Mezzogiorno e Paesi emergenti

Un’internazionalizzazione più veloce grazie a un impegno strutturale da parte del Governo, con particolare attenzione alle imprese del Sud Italia e ai canali di export dei Paesi emergenti. Sono gli obiettivi della “Cabina di regia per l’internazionalizzazione”, che ogni anno si riunisce alla Farnesina per definire le linee guida e di indirizzo strategico, comprensive della programmazione delle risorse, in materia di promozione all’estero e internazionalizzazione del nostro sistema produttivo.

Co-presieduta dal Ministro degli affari esteri, Enzo Moavero Milanesi, e dal Ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio, le principali novità di quest’anno della Cabina riguardano due priorità: da un lato, garantire più efficacemente l’azione di sostegno all’internazionalizzazione, con uno stanziamento finanziario adeguato; dall’altro, concentrare le risorse sulle attività strategiche che presentano più ampi margini di miglioramento e maggiore impatto su crescita e occupazione. In particolare, quest’anno, le conclusioni emerse dalla riunione si focalizzano maggiormente sul sostegno alle PMI e sul Mezzogiorno: un obiettivo specifico sarà l’aumento della quota di export realizzata dalle Regioni del Sud Italia. Viene posta, inoltre, una maggiore attenzione per il settore agroalimentare e, per la prima volta, l’India è stata inserita tra i Paesi per cui è previsto un “Piano speciale” (come già avveniva per USA, Canada, Russia e Cina).

Nell’identificazione dei mercati prioritari, si punta, dunque, sia sui mercati maturi dell’Unione Europea e del Nord America (che assorbono circa i due terzi delle nostre esportazioni), sia sui Paesi dal grande potenziale, in primis Russia, Cina e India, oltre che sugli Stati della regione del Mediterraneo e del Medio Oriente, la cui stabilità è fondamentale per la sicurezza dell’Italia. Tutte le iniziative promozionali verranno sottoposte ad una severa e accurata valutazione di impatto, tanto sotto il profilo dell’efficacia delle singole misure rispetto agli obiettivi preconizzati, quanto in termini di crescita e di occupazione in Italia.

“Portare l’Italia nel mondo nel 2018 non può non passare dalla digitalizzazione e dalle nuove tecnologie. È tempo che il nostro Paese si doti di un portale di e-commerce multilingua, in cui le aziende italiane possano non solo esporre, ma vendere, i propri prodotti”, ha detto Di Maio. Un portale online, ha aggiunto, “pensato sia in ottica business to business che in ottica consumer. Una sorta di Amazon del Made in Italy per rendere più facile trovare e acquistare i prodotti italiani e anche per combattere la contraffazione. Stiamo lavorando su questo versante come ministero dello Sviluppo economico”. Di Maio ha parlato anche del mercato delle armi: “Non vogliamo continuare ad esportare armi verso Paesi in guerra o verso Paesi che è risaputo li vendano a Paesi in guerra. Vogliamo innovare anche in questo campo”.

Il sostegno all’internazionalizzazione delle nostre aziende costituisce uno degli snodi fondamentali della “diplomazia economica”. All’interno di questa attività, la Farnesina e la sua rete diplomatico-consolare, da una parte affiancano le imprese italiane nelle varie occasioni di interazione con i governi degli altri Paesi (a partire dalla partecipazione alle gare internazionali) e dall’altra condividono con loro informazioni strategiche sui mercati di riferimento. Un ulteriore ambito in cui opera la diplomazia economica è quello dei negoziati bilaterali e nelle organizzazioni internazionali a tutela dei nostri interessi commerciali in settori strategici, come l’agroalimentare; ad esempio, per contrastare i tentativi di semplicistiche e fuorvianti etichettature “a semaforo” o altre forme di diciture o avvertimenti che possono determinare un’informazione non adeguata e accurata del consumatore, fornendo dati errati sulle caratteristiche di un prodotto.

L’export potrà contare poi su un aiuto in più: quello di Cassa depositi e prestiti. Senza l’export, negli ultimi anni, “il Pil italiano sarebbe stato inferiore di oltre 6 punti percentuali”, ha detto l’amministratore delegato di Cdp, Fabrizio Palermo. “Stiamo lavorando al nuovo piano industriale di Cdp con l’ambizione di potenziare il supporto all’export da parte del Gruppo Cdp: abbiamo fatto molto, intendiamo fare significativamente di più e con un nuovo approccio integrato che guarda e sostiene i fabbisogni complessivi delle imprese per accompagnarle sui mercati internazionali”. Il contributo che Palermo intende dare allo sviluppo dell’export nell’ambito del nuovo piano “sarà fortemente caratterizzato dell’esperienza diretta che ho maturato come esportatore: il sostegno finanziario è un fattore determinante per la competitività delle imprese esportatrici italiane”.

La Cabina ha visto la partecipazione del Ministro dell’Economia Giovanni Tria, del titolare delle politiche agricole e del turismo Gian Marco Centinaio, il Ministro per i Beni e le Attività Culturali Alberto Bonisoli, il Sottosegretario di Stato per le Infrastrutture Michele Dell’Orco e – in collegamento video – il Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Stefano Bonaccini. Hanno partecipato inoltre ai lavori della “Cabina” rappresentanti di associazioni del panorama imprenditoriale e finanziario, quali Unioncamere, Confindustria, R.ETE. Imprese Italia, Alleanza delle Cooperative Italiane e ABI.

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