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Fincantieri costruirà 4 navi per la marina Usa

Sarà a Marinette nel Wisconsin, stabilimento americano di Fincantieri, che si costruiranno le 4 nuove navi della marina statunitense destinate all’area dell’Arabia Saudita. Il governo degli Stati Uniti ha infatti assegnato al consorzio guidato da Lockheed Martin, del quale fa parte Fincantieri Marinette Marine (FMM), un ordine come anticipo sul contratto di Foreign Military Sales per la costruzione di quattro unità ‘Multi-Mission Surface Combatants’ (MMSC). Un risultato che, per Fincantieri, “rappresenta un riconoscimento alla nostra scelta di entrare nel mercato USA”.

Un’imbarcazione MMSC è altamente manovrabile, caratterizzata dalla flessibilità derivata dal mono-scafo delle Litoral Combat Ship (LCS), classe Freedom, realizzate dallo stesso consorzio per la US Navy con un’autonomia incrementata a 5000 miglia nautiche e una velocità superiore a 30 nodi, rendendola capace di operazioni di pattugliamento sia costiero che in mare aperto, e in grado di affrontare tutte le moderne minacce alla sicurezza marittima ed economica. L’anticipo del governo a stelle e strisce finanzierà fino a 450 milioni di dollari per l’avvio della progettazione di dettaglio e la pianificazione per la costruzione delle quattro unità, e verrà ripartito tra Lockeed Martin e FMM, che insieme allo studio di architettura navale Gibbs & Cox e oltre 800 fornitori in 42 stati, collaborano già per il programma LCS della US Navy, uno dei più ambiziosi al mondo in ambito di navi di superficie. Per l’ad di Fincantieri Giuseppe Bono, intervenuto alla cerimonia del taglio della lamiera della seconda nave di Virgin Voyages, in costruzione presso gli stabilimenti del gruppo a Genova Sestri Ponente, il contratto americano “rappresenta un prestigiosissimo riconoscimento della lungimiranza della nostra scelta di entrare nel mercato statunitense. Da allora, in dieci anni abbiamo consolidato la nostra presenza come costruttore di riferimento non soltanto per la US Navy, ma anche per numerose Marine estere, contribuendo nel contempo allo sviluppo dell’industria e del tessuto economico del Midwest”.

Bono ha poi commentato la gara per un maxi ordine della Marina dell’Australia alla quale aveva partecipato anche Fincantieri ma che è stata aggiudicata al gruppo britannico Bae Systems: “Non siamo noi che abbiamo perso, ha vinto il Commonwealth”, mentre “per il closing dell’operazione Stx France aspettiamo solo il via libera dell’Antitrust, tutti gli altri passaggi sono già definiti”. Per quanto riguarda invece l’accordo con Naval Group per creare un polo europeo della cantieristica militare, Bono ha spiegato che le due aziende, Fincantieri e Naval, hanno depositato il progetto presso i rispettivi Governi: “Ora la decisione spetta a loro. Noi aspettiamo”. Il numero uno del gruppo italiano non è preoccupato dalle recenti tensioni tra Roma e Parigi: “Certo ci possono essere contrasti tra Stati, ma non è detto che i problemi non si possano superare con accordi positivi”. In sostanza Bono ritiene che eventuali scontri su determinate questioni non debbano per forza avere ripercussioni sulla trattativa in corso per l’alleanza tra Fincantieri e Naval Group.

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