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Draghi, porta chiusa al populismo: non ha trionfato

La peggiore crisi finanziaria “dagli anni ’30” ha portato in alcuni Paesi “all’ascesa di partiti populisti/nazionalisti, anche se non ancora trionfante”. Parole forti e chiare quelle del Governatore della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, pronunciate oggi durante un discorso a Francoforte. Draghi ha lo sguardo lungo e aggiunge che questo “non deve gettare un’ombra sul modo in cui guardiamo al futuro, si tratta di sfide sovra-nazionali cui non si può rispondere a livello nazionale”.

Ancora più esplicito il riferimento del Governatore della Bce sulle questioni europee. Una maggiore integrazione in Europa supporta la Ue nell’affrontare le sfide in economia, spiega Draghi, secondo quanto riporta Bloomberg, perché l’Europa non può risolvere i problemi solo a livello nazionale.

Il direttore generale del Fmi, Christine Lagarde, sottolineando che ‘il sistema di scambi commerciali internazionali ha trasformato il mondo ammonisce: ‘” i governi devono evitare il protezionismo in tutte le sue forme perché sarebbe imperdonabile, un fallimento collettivo’. E lancia un inquietante allarme sul debito: quello pubblico e privato ha raggiunto a livello globale
la quota record di 164.000 miliardi di dollari. Il più alto dalla fine della Seconda guerra mondiale.

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