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DI Dignità, ok emendamenti su contratti a tempo e voucher

Incentivi per il lavoro stabile, tra cui un limite sul numero dei contratti a tempo determinato che un’azienda può fare, e passaggio automatico a indeterminato dopo i 12 mesi di contratto a tempo, salvo specifiche causali che devono essere indicate. Ma il governo dovrà portare ogni anno al Parlamento una relazione sull’impatto del decreto dignità. Questi alcuni degli emendamenti del decreto dignità approvati questa mattina dalle commissioni Finanze e Lavoro della Camera. L’approdo in Aula del Dl dignità è previsto lunedì 30 luglio alle 12 con il voto definitivo il 2 agosto.

Sono ripresi di buona lena i lavori sul decreto più discusso degli ultimi mesi, che continua a fomentare polemiche, a cui il vicepremier Matteo Salvini, ospite di Radio 24, risponde: “Qualunque decreto può e deve migliorare, e noi stiamo lavorando per farlo”. Salvini ha citato la reintroduzione dei voucher “che contrasta il lavoro nero e aiuta le imprese e i lavoratori in alcuni settori come agricoltura, commercio e turismo”.

Sui buoni lavoro sarebbe stata raggiunta una intesa per ampliare l’accesso per l’agricoltura e reintrodurli per il turismo ma limitatamente alle imprese con meno di 8 dipendenti e solo per le strutture ricettive e alberghiere. Come già previsto dalla normativa in vigore, i voucher potranno essere utilizzati come forma di pagamento per lavoratori pensionati, studenti sotto i 25 anni, disoccupati e percettori di forme di sostegno al reddito. Con il Dl dignità, imprese agricole, strutture alberghiere e ricettive ed enti locali potranno utilizzare i voucher “con riferimento ad un arco temporale non superiore a 10 giorni”. Si tratta di un allungamento dei tempi di utilizzazione, che l’attuale normativa (decreto legge 24 aprile 2017) fissa a tre giorni. La stessa modifica permette anche ai lavoratori di richiedere di essere pagati entro 15 giorni dalla prestazione.

I contratti a tempo determinato, compresi quelli in somministrazione, invece, non possono superare il 30% dei contratti a tempo indeterminato nella stessa azienda. Il relativo emendamento approvato nella sessione mattutina, prevede anche multe di 20 euro al giorno per la somministrazione fraudolenta. Si precisa anche che esclude dall’obbligo di indicare le causali per il rinnovo dei contratti a termine le agenzie di somministrazione. Con un emendamento dei relatori approvato si stabilisce poi che i costi aggiuntivi dei rinnovi dello 0,5% si applicano anche ai contratti a termine in somministrazione.

La stretta sui contratti a termine già in corso, però, scatterà solo a novembre, grazie ad un emendamento riformulato sulla base di proposte di tutti i gruppi. Si introdurrà così un periodo transitorio (fino al 31 ottobre) nel quale si potranno applicare le vecchie regole ai contratti già in essere, per dare più tempo alle imprese per adeguarsi. Tra le altre modifiche approvate anche una deroga per le collaborazioni dei volontari del soccorso alpino dalla disciplina del rapporto subordinato. Inoltre, se non vengono indicate le causali il contratto a tempo determinato si trasformerà automaticamente in assunzione stabile superati i 12 mesi.

Il bonus assunzioni resta per altri 2 anni anche per gli under 35. La norma prolunga la misura altrimenti riservata dal prossimo anno, in base alla normativa vigente, ai lavoratori sotto i 30 anni. Le coperture arriveranno da nuovi ritocchi al rialzo a partire dal 2019 del Preu, il prelievo sui giochi. Il bonus, come già previsto dall’ultima manovra, consiste in un taglio del 50% dei contributi per 3 anni con un tetto a 3.000 euro. Il bonus non scatterà automaticamente nel 2019 basandosi esclusivamente sulla norma di legge, ma servirà un decreto attuativo di concerto tra ministero del Lavoro e ministero dell’Economia da emanare entro 60 giorni dall’emanazione del decreto. La precisazione contenuta nell’emendamento votato in Commissione alla Camera, secondo il Pd, è stata inserita appositamente per evitare che la nuova misura risulti come pura proroga della decontribuzione già in vigore con la legge di bilancio del governo Gentiloni.

Il costo complessivo della proroga del bonus assunzioni anche per gli under 35 arriva a circa 300 milioni nel triennio 2019-2021 e sale complessivamente a 600 milioni fino al 2024. Le coperture vengono in parte dall’effetto positivo sull’occupazione (quindi sulle entrate) previsto con la misura e in parte dall’aumento delle tasse sui giochi. Il Preu salirà sia sulle slot che sulle videolotteries e rispettivamente al 19,25% e 6,25% da settembre 2018 (come già previsto nella versione originaria del decreto), al 19,6% e 6,65% dal primo maggio 2019, al 19,68% e 6,68% dal primo gennaio 2020, 19,75% e 6,75% dal primo gennaio 2021. La tassazione tornerà a scendere poi al 19,6% e 6,6% a decorrere dal 2023.

Salta intanto il tetto dei 36 mesi per i contratti a tempo determinato della scuola (personale docente, educativo, amministrativo, tecnico e ausiliario). Lo prevede un emendamento Cinquestelle. Il Movimento aveva definito la misura della Buona Scuola come una norma “genera precari”, perché, spiega in una nota Luigi Gallo, presidente della Commissione Cultura di Montecitorio, “quando un precario ha fatto 36 mesi di servizio viene buttato per creare un altro precario che realizzi altri 36 mesi di servizio”.

Il governo, da parte sua, si impegnerà a dare un resoconto dei risultati ottenuti con l’applicazione delle norme contenute nel Dl Dignità. L’emendamento firmato Pd, prevede che “il ministro del Lavoro riferisca annualmente al Parlamento sugli effetti occupazionali e finanziari derivanti dall’applicazione delle disposizioni” del capo primo del decreto che contiene la stretta sui contratti a termine, le novità sulla somministrazione, il rincaro per i rinnovi e l’aumento delle indennità in caso di licenziamento illegittimo.

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