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Descalzi a NY: Eni pronta a qualsiasi scenario

Dopo Londra, New York. Claudio Descalzi prosegue il suo roadshow nelle principali piazze finanziarie per spiegare la strategia per il quadriennio 2018-2021 dell’Eni. Lo fa annunciando che, sulla base dei risultati del primo trimestre, può confermare gli obiettivi del 2018. “L’Eni oggi e’ piu’ forte e flessibile ed e’ pronta ad affrontare ogni scenario possibile e ad espandere il proprio business su tutti i fronti”, sintetizza, rassicurando anche rispetto alle incertezze dell’attuale fase politica in Italia: “Non vedo assolutamente alcun rischio politico in Italia, mentre invece preoccupano le crescenti tensioni geopolitiche, con una situazione internazionale mai cosi’ agitata come oggi”. Certo, il contesto esterno è cambiato. “Di fronte a prezzi piu’ bassi diventa assolutamente fondamentale la disciplina finanziaria. Ma anche lo sviluppo della digitalizzazione e delle tecnologie”. Nei prossimi quattro anni, spiega, “la produzione crescerà in media del 3,5% all’anno ed scopriremo circa 2 miliardi di barili di nuove risorse. E guardando al trend del primo trimestre dell’anno in corso con una crescita del 4% anno su anno siano perfettamente in linea con l’obiettivo produttivo che abbiamo annunciato per il 2018”. Descalzi non teme shock particolari. In Italia, “la gran parte dei nostri progetti e’ gia’ avviata, sono progetti che hanno gia’ superato un ciclo di approvazione e sono gia’ in via di sviluppo”. A livello internazionale il quadro appare meno lineare. “Oggi le crisi sono meno circoscritte, a partire da quella molto complessa della Siria”, evidenzia il numero uno dell’Eni che nella sua analisi guarda anche all’Iran e della possibilita’ che gli Stati Uniti possano ritirarsi dallo storico accordo sul nucleare del 2015: “Se dovesse accadere ci sara’ certamente un impatto sul prezzo del petrolio, perche’ i mercati scommetteranno ancora meno in un Paese dove è gia’ difficile lavorare”, spiega. “Ma non so – aggiunge – se gli Stati Uniti riusciranno ad uscire da soli da un accordo firmato insieme a molti altri Paesi”. Mano rischi, invece, sul fronte commerciale, nonostante le scaramucce di Trump. “Non penso si arrivera’ mai a una vera e propria guerra dei dazi”, afferma Descalzi, convinto che “nessuno vuole una guerra commerciale”. Anche perché “finirebbe per fare del male a tutti, a partire da chi la dovesse iniziare”.

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