Approvato un Def “particolare”. Il copyright è del premier Paolo Gentiloni e descrive un documento “a politiche invariate, che non contiene la parte programmatica delle riforme che spettano al prossimo governo”. Sia il presidente del Consiglio sia il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, averbbero voluto lasciare l’incombenza al nuovo esecutivo ma il protrarsi dello stallo politico hanno imposto al governo uscente di firmare il documento. Nel Def c’è la “fotografa della situazione tendenziale dell’economia italiana ed emerge un quadro positivo che riflette il buon lavoro fatto in questi 5 anni”, rivendica Gentiloni, annunciando che la crescita nel Def è confermata “all’1,5%. Questa cifra riflette un atteggiamento prudenziale di quello che l’economia può produrre”.
Un’indicazione rilevante arriva da Padoan. Le clausole di salvaguardia sugli aumenti Iva “nella versione” del Def approvata dal governo “sono tenute dentro, nell’aspettativa che, come in passato, il prossimo governo presenti misure per rimuoverle”. Il debito scenderà in rapporto al Pil al 130,8% nel 2018, al 128% nel 2019 e al 124,7% nel 2020.