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Guerre stellari: la voce di Darth Vader pagata solo 7mila dollari

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Alla morte di James Earl Jones, avvenuta il 9 settembre, il doppiatore celebre per il suo profondo baritono – che ha reso indimenticabile i ruoli in ‘Il re leone’, ‘L’uomo dei sogni’ e ‘Guerre stellari’ – aveva accumulato un patrimonio netto di 40 milioni di dollari, stando a Celebrity Net Worth. Sebbene la sua abilità nella recitazione sia stata riconosciuta con due Emmy, un Golden Globe, un Grammy e due Tony Awards, il successo per l’attore non è arrivato subito.

Basti pensare, e questa è una chicca per i fan di Guerre stellari, che Jones fu pagato solo 7.000 dollari per dar voce all’iconico cattivo Sith Lord Darth Vader (ribattezzato in Italia Darth Fener), nel primo film della serie (girato nel 1977).

George Lucas era alla ricerca di una voce profonda e autorevole per il ruolo, che fu interpretato da David Prowse. Il regista aveva in mente Orson Welles per il ruolo, ma temeva che la sua voce fosse  troppo riconoscibile, così contattò l’agente di Jones.

“George voleva, scusate l’espressione, una voce dark”, ha raccontato Jones in un’intervista del 2009 all’American Film Institute. “Così assume un tizio nato nel Mississippi, cresciuto nel Michigan, che balbetta. E quella è la voce. Quello sono io”.

Interpretare il ruolo di Vader è stata una faccenda di un giorno per il primo film di Guerre Stellari. E oltretutto Jones non è stato accreditato nei primi due film della serie: il suo nome è apparso per la prima volta in ‘Star Wars: Il ritorno dello Jedi’ del 1983.

L’attore si considerava comunque fortunato ad aver avuto un lavoro da 7.000 dollari, ha detto Jones. “Pensavo che fossero buoni soldi. E ho avuto la possibilità di essere una voce in un film”. In confronto Mark Hamill, che ha interpretato il figlio di Darth Vader, Luke Skywalker, ha guadagnato 650.000 dollari per il primo Guerre stellari, ed Harrison Ford appena 10.000 dollari per il suo ruolo come Han Solo, anche se il suo stipendio è aumentato a 500.000 dollari nel terzo film.

Gli inizi

Jones è nato ad Arkabutla, Mississippi nel 1931 e poco dopo, suo padre ha lasciato sua madre, insegnante e domestica, per intraprendere la carriera di pugile. All’età di 6 anni, Jones si è trasferito a Manistee, Michigan, dove è stato adottato dai nonni. Il trasferimento è stato devastante per il futuro attore, che poco dopo ha iniziato a balbettare. È rimasto per lo più muto negli anni della scuola, comunicando con gli insegnanti tramite appunti scritti a mano, finché un insegnante delle superiori  ha insistito affinché Jones leggesse le sue poesie ad alta voce, accendendo l’amore di Jones per l’oratoria e la performance.

Così il giovane si è lanciato, debuttando a Broadway nel 1958 con Sunrise At Campobello prima di aggiungere la televisione e i film al suo curriculum. Nel 1965 Jones sarebbe diventato uno dei primi attori afroamericani in un ruolo ricorrente in un dramma televisivo diurno: As the World Turns. Sebbene sia stato acclamato dalla critica per il suo lavoro nell’opera teatrale di August Wilson Fences del 1987 e nei film Gabriel’s Fire e Heat Wave, Jones è conosciuto proprio per il suo ruolo di Darth Vader, che ha continuato a doppiare nei sequel e negli spin-off televisivi di Star Wars.

Una voce immortale

Il doppiaggio di Jones del cattivo di Guerre stellari sarà immortalata non solo nella cultura pop, ma anche attraverso l’intelligenza artificiale. L’attore ha ceduto il suo archivio di lavori vocali nel settembre 2022 alla startup ucraina di intelligenza artificiale Respeecher, secondo Vanity Fair, e ha dato a LucasFilm il permesso di utilizzare riproduzioni con l’AI della sua voce.

La voce di Jones generata dall’intelligenza artificiale appare già nella serie Obi Wan Kenobi della Disney del 2022. La questione della riproduzione delle voci degli attori con l’AI è un tema caldissimo per il cinema. Da parte sua il Ceo e co-fondatore di Respeecher Alex Serdiuk insiste sul fatto che l’azienda opera con un approccio etico. “Il consenso viene ottenuto da coloro che detengono i diritti; nel caso di attori deceduti, potrebbe essere la famiglia”, ha detto a Techcrunch.

L’articolo completo è su Fortune.com

FOTO: KEVIN MAZUR/GETTY IMAGES FOR TONY AWARDS PRODUCTIONS

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