GILEAD
Leadership Heade
Poste Italiane

Talco e rischio tumori, perché sale il livello di allarme

talco

Sarà la fine dei prodotti a base di talco? Non è la prima volta che ci occupiamo di rischio tumori in relazione al talco. Ora però dall’International Agency for Research on Cancer (Iarc) di Lione arriva una novità: l’agenzia dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), ha riesaminato i dati disponibili, facendo salire il livello di allarme. 

Da possibile cancerogeno per l’uomo, il talco è infatti stato classificato come probabile cancerogeno, “il secondo livello più alto di certezza che una sostanza possa causare il tumore”, come si legge su ‘Lancet Oncology’, in uno studio a prima firma Leslie T. Steiner. Si tratta di una pubblicazione che ‘anticipa’ la monografia su talco e acrilonitrile (composto classificato tra le sostanze sicuramente cancerogene), in uscita nel 2025.

La nuova valutazione

Il lavoro ha coinvolto un gruppo di 29 scienziati provenienti da 13 nazioni, che ha passato al setaccio tutta la letteratura disponibile sugli effetti del talco. Si tratta di “un minerale naturale estratto in molte regioni del mondo. L’esposizione al talco avviene in ambito professionale durante l’estrazione, la macinazione o la lavorazione” di questa sostanza, “o di prodotti contenenti talco”, ricorda la Iarc in una nota.

Se finora il problema era stato collegato alla contaminazione di amianto, “a causa delle difficoltà legate all’accuratezza della misurazione, la contaminazione del talco con amianto può ancora rappresentare un problema e portare all’esposizione dei lavoratori e della popolazione”, attraverso prodotti contaminati, dai cosmetici alle polveri per il corpo, dicono gli esperti in una nota.

I dettagli

Dopo aver esaminato attentamente la letteratura scientifica disponibile, il team ha classificato il talco come probabilmente cancerogeno per l’uomo (Gruppo 2A) sulla base di una combinazione di “prove limitate negli esseri umani (per il cancro alle ovaie), prove sufficienti negli animali da esperimento e forti prove meccanicistiche che il talco presenti le caratteristiche degli agenti cancerogeni nelle cellule umane e nei sistemi sperimentali”.

Numerosi studi hanno dimostrato un aumento dell’incidenza del tumore ovarico in donne che hanno riferito l’uso di talco per il corpo nella regione perineale. Sebbene la valutazione si sia concentrata sul talco non contenente amianto, nella maggior parte degli studi non è stato possibile escludere la contaminazione. Motivo per cui la Iarc giudica limitate le prove che il talco possa, di per sè, causare il cancro ovarico nelle donne. Negli animali da laboratorio, invece, l’esposizione al talco ha comportato “un incremento dell’incidenza delle neoplasie maligne nelle femmine (midollo surrenale e polmone) e una combinazione di neoplasie benigne e maligne nel midollo surrenale tra i maschi”.

Il caso J&J

Qualche mese fa Johnson & Johnson, il colosso farmaceutico americano, ha annunciato un piano per risolvere le numerose cause civili relative al talco, accusato di causare il cancro. Il vicepresidente degli affari legali di J&J, Erik Haas, ha detto che l’azienda è pronta a stanziare circa 6,5 miliardi di dollari per chiudere le controversie.

Questo impegno finanziario si estenderà su un periodo di venticinque anni e sarà destinato principalmente ai reclami che riguardano problemi ovarici, che rappresentano il 99,75% dei casi in piedi negli Usa.

Cosa cambia

Come leggere le valutazioni Iarc? Kevin McConway, professore emerito di statistica applicata presso la Open University nel Regno Unito, ha affermato allo Science Media Center che la ri-classificazione di una sostanza non dice nulla di specifico sul fatto che l’esposizione ad essa aumenti concretamente il rischio di cancro negli esseri umani. “Miriamo invece a rispondere alla domanda se la sostanza abbia il potenziale di provocare il cancro, in alcune condizioni che la Iarc non specifica”, ha detto l’esperto, aggiungendo che “non esiste una prova evidente che l’uso del talco causi un aumento del rischio di tumore”.

Secondo Alejandro Pérez Fidalgo, oncologo dell’Hospital Clínico de Valencia e ricercatore dell’Istituto di ricerca biomedica Incliva,“non significa che chi ha usato il talco una volta o anche regolarmente sia chiaramente a rischio, poiché il pericolo di sviluppare il cancro dipende dalla dose di esposizione, dalla durata e dalla modalità di contatto con il talco”, come si legge su ‘El Pais’.

Leadership Forum
Paideia

Leggi anche

Ultima ora

ABBIAMO UN'OFFERTA PER TE

€2 per 1 mese di Fortune

Oltre 100 articoli in anteprima di business ed economia ogni mese

Approfittane ora per ottenere in esclusiva:

Fortune è un marchio Fortune Media IP Limited usato sotto licenza.