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Palenzona si dimette dalla Presidenza della Fondazione Crt

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Dopo un periodo di forti tensioni interne, Fabrizio Palenzona ha annunciato le sue dimissioni dalla carica di presidente della Fondazione Crt, una delle principali fondazioni bancarie del Paese e tra i maggiori azionisti di Unicredit. La decisione arriva in un momento di notevole turbolenza per la Fondazione, con Palenzona che cita nelle sue motivazioni “patti occulti” e tentativi di manipolazione degli organi sociali.

Nella sua lettera di dimissioni, Palenzona ha espresso la sua frustrazione riguardo a quello che ha descritto come tentativi di alcuni membri degli organi sociali di influenzare indebitamente la gestione della fondazione: “Taluni componenti degli organi sociali hanno cercato di piegare a logiche spartitorie la gestione dell’ente. Ho sempre agito per la legalità. Le dimissioni sono l’unica scelta possibile”.

In seguito alla sua uscita, il vicepresidente vicario Maurizio Irrera ha preso il posto in modo temporaneo, mentre si cerca una nuova figura di garanzia che possa rappresentare sia il sistema territoriale interno sia quello esterno alla fondazione. Tra i candidati papabili figurano nomi di spicco come l’ex governatore del Piemonte Enzo Ghigo, Michele Vietti, e Andrea Ganelli, quest’ultimo già indicato in passato per un ruolo simile dal sindaco Lo Russo.

La scadenza per l’elezione del nuovo presidente è fissata per il 7 giugno, secondo quanto stabilito dallo statuto della Fondazione Crt. Tuttavia, la nomina potrebbe avvenire già il 7 maggio, durante la riunione del consiglio di indirizzo, l’organo competente per queste decisioni.

Il consiglio di indirizzo recentemente nominato, caratterizzato da una presenza record di donne e membri del mondo cattolico, è pronto a intraprendere il suo mandato con l’obiettivo di lavorare per il bene del territorio piemontese e in cooperazione con i rappresentanti delle istituzioni locali.

Palenzona era stato nominato presidente della Fondazione Crt solo un anno fa, il 18 aprile 2023, e il suo mandato è stato segnato da continui scontri e una mancanza di pace interna. Critiche sono state mosse anche alla sua gestione, percepita come distante dalle esigenze del territorio e per alcuni investimenti ritenuti non in linea con il ruolo filantropico della fondazione.

Questo episodio di dimissioni non solo chiude un capitolo controverso nella storia della Fondazione Crt ma apre anche una fase di incertezza su come sarà gestito il passaggio di consegne e chi prenderà il timone per guidare la fondazione verso un futuro più stabile e allineato con le aspettative dei suoi numerosi stakeholder.

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