Health tech: gli investimenti 2022 dalla drug discovery ai biosensori

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La prima metà del 2022 ha riservato qualche sorpresa nell’ambito degli investimenti alle aziende innovative, soprattutto per quanto riguarda le startup in seed stage. Parliamo del settore health tech che, in Europa, nei mesi di maggio e di giugno risulta aver superato anche fintech e food, aggiudicandosi i tre maggiori round di investimento, ottenuti tutti da società di sanità digitale.

Parliamo di Relation Therapeutics, che ha chiuso con un finanziamento di 25 mln di dollari e Qubit Pharmaceuticals, con 16 mln, entrambe aziende di drug discovery, e Wondr Medical, una startup di educazione sanitaria con un round di investimento da 12 mln di sterline. Per capire meglio il contesto le aziende health tech hanno ottenuto a giugno 118 mln di euro (contro i 57 mln di maggio) mentre le fintech 77 mln di euro (56 a maggio) e il settore alimentare 52 mln.

Tra le altre startup che si sono distinte negli ultimi round di investimenti figurano anche Glucovibes, azienda di San Sebastian che produce biosensori indossabili di glucosio per mantenere monitorata la salute del metabolismo, e Psyomics, company di health tech UK che ha sviluppato una piattaforma di assistenza psicologica già in utilizzo dal Servizio sanitario inglese.

Nonostante gli investimenti complessivi alle startup in seed stage siano stati inferiori ai mesi precedenti (433 mln di euro a luglio rispetto ai 341 mln del mese precedente), ad agosto il settore healthtech si è mantenuto in testa ottenendo 49 mln di euro contro i 45 mln di euro del fintech. Tra i Paesi che sono riusciti a ottenere più finanziamenti in testa c’è il Regno Unito con 131 mln di euro, a seguire Germania con 53 mln e il Belgio con 32 mln.

Quando si parla di healthcare, infatti, ci si riferisce a un settore particolare, che abitualmente non soffre delle flessioni del mercato: servizi e prodotti sanitari, d’altronde, difficilmente avranno meno domanda, anche in tempo di crisi. Un aspetto, questo, che bisogna ricordare anche quando si analizzano le debolezze del sistema sanitario, come quelle evidenziate durante la pandemia da Covid-19.

In particolar modo, durante i picchi della pandemia, le strutture ospedaliere europee hanno dimostrato di essere soggette a un sovraccarico operativo importante, mostrando l’impellente necessità, a fronte delle nuove problematiche sanitarie, di una riorganizzazione delle strutture e di un alleggerimento delle procedure. Per rispondere alle sfide poste dalla pandemia e per assicurare ai cittadini europei un sistema sanitario all’altezza delle esigenze future, è ormai evidente la crucialità del contributo delle aziende di healthtech per l’implementazione di soluzioni digitali, in cui la tecnologia possa essere di supporto alle esigenze cliniche di personale sanitario e pazienti.

In generale la situazione attuale dei mercati può sembrare instabile, con l’inflazione, una potenziale regressione economica e debiti che spingono verso un immobilismo economico. Può sembrare che i picchi siano terminati, mentre invece vengono registrati nuovi record di “dry power”, ovvero somme di denaro che sono state raccolte nel mondo dagli investitori e che aspettano di essere, appunto, investite. Potremmo potenzialmente forse assistere a nuovi picchi di investimenti nel secondo e nel terzo trimestre del 2023.

*Victor Savevski è  Chief Innovation Officer e AI Center Director presso Humanitas

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