Prima e solo gli italiani nel percepimento del reddito di cittadinanza. L’ufficialità a quella che stava diventando una ‘querelle’ l’ha data dalla lontana Cina il vicepremier, Luigi Di Maio. “Abbiamo corretto la proposta di legge” iniziale sul reddito di cittadinanza “anni fa: è singolare – ha detto – che torni in auge una proposta di legge che non prevedeva ancora la platea” per l’assegnazione del reddito “ma e’ chiaro che è impossibile, con i flussi immigratori irregolari, non restringere la platea e assegnare il reddito di cittadinanza ai cittadini italiani”.
Ovviamente a favore l’altro vicepremier, Matteo Salvini che afferma: “E’ una precisazione che accogliamo con grande piacere”, ha detto da Genova.
Boccia completamente l’ipotesi il presidente del Cnel, l’ex ministro Tiziano Treu. “E’ inaccettabile, secondo il diritto europeo, che una prestazione assistenziale come il reddito di cittadinanza possa essere data solo agli italiani”. Treu ha spiegato che la Corte europea di giustizia si è pronunciata più volte su prestazioni simili ribadendo l’estensione anche agli stranieri con permesso di lungo soggiorno. “Secondo me non è accettabile che si dia solo agli italiani”.